Missioni Consolata - Luglio 2021
mente logorante, l’aspetto psicologico sta pas- sando loro una fattura molto salata. Lontane dai figli che avevano salutato pensando di poterli ve- dere solo dopo qualche settimana, molte di loro hanno perso familiari morti per la pandemia, per- sone care alle quali non hanno potuto dire addio. A Santa Marta la prostituzione è tollerata e accet- tata, tanto che si esercita fin dalle prime ore del giorno lungo tutto il lungomare, soprattutto nel centrale parco Bolívar e anche di fronte all’edificio dell’amministrazione centrale del dipartimento. Le Ong di Barranquilla Cento chilometri a Ovest di Santa Marta si trova Barranquilla, conosciuta anche come «la are- nosa», capitale del dipartimento dell’Atlantico. Qui la situazione della migrazione venezuelana è completamente differente rispetto alle altre città che formano la rotta Nord: le persone che hanno lasciato il Venezuela cercano in questa città la possibilità di stabilirsi in modo permanente. Bar- ranquilla è la quinta città più grande della Co- lombia, con una popolazione di un milione di abitanti, il 10% dei quali sono migranti venezue- lani. Si tratta di un polo commerciale importante dove, prima della pandemia, abbondavano le opportunità di lavoro e di commercio. Il clima costiero è un altro elemento di confort per i mi- granti venezuelani che, nel corso degli ultimi anni, hanno visto Barranquilla come una reale opportunità di ricostruzione di un futuro di spe- ranza. In questa città si trova uno dei più brillanti esperimenti di supporto locale integrale alla po- polazione migrante di tutta la Colombia: il «Cen- tro di integrazione per i migranti», creato nel novembre 2019 dall’amministrazione comunale della città. Questo punto di supporto si trova tra la Carrera 45 e Calle 45, alle porte del centro sto- rico della città. Adriana Padilla è la coordinatrice della struttura, che lavora in costante coordina- 48 mento con la dire- zione del Gruppo interagenzia sui flussi migratori misti (Gifmm) e con le diverse organiz- zazioni che lo com- pongono. Questo centro è davvero il fiore all’occhiello dell’assistenza alla migrazione vene- zuelana in Colom- bia. Al suo interno vengono svolte atti- vità polivalenti por- tate avanti tra le altre da Oim, Acnur, Unicef e Croce rossa colom- biana. Inoltre, la risposta alle diverse esigenze delle persone che accedono al centro è legata ad un accordo quadro con un’altra dozzina di Ong nazionali e internazionali ( Plan international, Danish refugee council e World vision ), che svol- gono attività specialistiche per rispondere a par- ticolari situazioni di vulnerabilità. Nella struttura, grazie al finanziamento di Acnur e al lavoro svolto da alcune Ong locali (come De Pana Que Si e Fuvadis ), si sono aperti anche canali di ap- poggio per rispondere alle particolari situazioni delle donne venezuelane migranti (in special modo gravidanze e situazioni di violenza fami- liare) e delle persone appartenenti al gruppo Lgbtiq+ (persone lesbiche, gay, bisessuali, tran- sgender, queer). © Schnyder Mendozao / AFP Anche la prostituzione sa adattarsi ai tempi. “ ossier © Diego Battistessa
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