Missioni Consolata - Luglio 2021

vato scavando nella spazzatura. La discarica di Dandora, che era già stata dichiarata al limite della capienza nei primi anni 2000, è ormai fuori controllo: i rifiuti rico- prono un dislivello di circa 200 metri. Nel 2006 era sembrato realizza- bile un progetto di bonifica, che però poi è naufragato a causa dell’utilizzo poco chiaro dei fondi stanziati per l’operazione. Ogni giorno qui a Dandora mi- gliaia di persone lavorano fra i cumuli di immondizia, selezio- nando il materiale da rivendere, abiti o cibo ancora commestibile. Per molti abitanti degli slum, dunque, la discarica, seppur tos- sica e pericolosa, resta l’unica forma di guadagno e sostenta- mento. Per questo motivo, al- cune organizzazioni che si bat- tono per il trasferimento della di- scarica (come ad esempio i mis- sionari comboniani) pongono al governo il problema di garantire che questa fonte di risorse non venga del tutto preclusa alle po- polazioni locali. Queste persone, in larga parte, sono bambini. Poveri, senza cibo né scolarizzazione, si trovano ben presto legati a doppio filo a questo luogo terribile. Nel loro sangue sono state rin- venute forti concentrazioni di mercurio, cadmio e piombo e i problemi respiratori sono all’or- dine del giorno. Respirare i fumi tossici della putrefazione, infatti, causa danni polmonari irreversi- bili. CHOKORA C’è un nomignolo che definisce i bimbi di strada, coloro i quali nella spazzatura vivono, o me- glio sopravvivono: chokora . Si legge «ciokorà» e in lingua ki- swahili significa monello, bam- bino fastidioso, ma anche rifiuto. In qualche modo dunque, il de- stino di questi bimbi viene cucito su di loro, finisce per identificarli. I bambini vengono dalle vicine baraccopoli, Canaan, Shasha- mane, Korogocho, e qui passano la giornata cercando di sopravvi- vere. Si riuniscono in gruppi, spesso sono scappati di casa perché non avevano abbastanza cibo e la vita di strada sembrava un’alternativa allettante in con- fronto al morire di stenti in una capanna di lamiera. Nairobi e i suoi slum sono triste- mente noti per il fenomeno dei mente, ad altezza occhi, diventa nebbiosa. Sullo sfondo, la città di Nairobi si staglia con i suoi grattacieli e i luoghi del business, che sem- brano quanto di più lontano possa esserci dall’inferno che caratterizza luoghi come la di- scarica e le baraccopoli attigue. Attorno alla discarica di Dan- dora, infatti, sono sorti molti slum - baraccopoli appunto - fra cui la famosa Korogocho. Per entrare in questo luogo abbiamo biso- gno di una guida e di protezione: quattro uomini ci scortano sicuri attraverso corridoi di rifiuti acca- tastati gli uni sopra gli altri. All’interno di Dandora è pur- troppo di casa la violenza. Sono luoghi, questi, dove persone di- sperate farebbero qualsiasi cosa pur di sopravvivere e non è sag- gio avventurarsi da soli da que- ste parti. Persino il taxi che ci ha accom- pagnati vicino all’entrata della di- scarica non ha voluto procedere oltre. LA CONTESA DEI RIFIUTI Camminando fra i rifiuti non è raro assistere a scene di scontri fra esseri umani e animali. Gli uc- celli infatti, enormi marabù simili ad avvoltoi, non di rado si avvici- nano ai bambini strappando loro di mano quel poco di cibo tro- Sopra: due ragazzini di Nairobi preparano la colla da sniffare. A sinistra: ragazzi e donne al la- voro nella discarica di Dandora. * * 23 luglio 2021 MC Discariche | Riciclo | Diritti umani | Infanzia negata A MC " Fra i rifiuti non è raro assistere a scontri tra uomini e animali.

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