Missioni Consolata - Giugno 2021

5 giugno 2021 MC A cura del Direttore MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO della lotta contro lo sfruttamento schiavistico di centinaia di milioni di bambini solo in Asia. La sua uc- cisione lo ha trasformato in mar- tire: sia per il suo impegno sociale a favore dei bambini dall’«infanzia negata» e contro lo sfruttamento dei lavoratori, sia per il suo essere un cattolico della Chiesa caldea. Sicuramente la sua apparte- nenza all a Chiesa, legata alla sua educazione familiare, professata in situazione di emarginazione socioreligiosa (la comunità cri- stiana è soprattutto composta da persone delle caste inferiori che fanno i lavori più umili), aveva ali- mentato e sorretto la sua indigna- zione contro le ingiustizie e la sua eroica lotta per l’emancipazione umana di bambini strumenti- schiavi della produzione. Proba- bilmente la sua testimonianza cri- stiana era stata una concausa delle dinamiche che avevano fa- vorito l’assassinio. In quel giorno di Pasqua di 26 anni fa (16 aprile 1995) mentre in bicicletta andava a messa - così si tramanda ( purtroppo non esiste una versione coerente di quanto è successo, ndr ) - Iqbal è stato strappato dalla terra per risorgere nella memoria e nel cuore di mi- liardi di esseri umani, rigene- rando in essi il messaggio univer- sale di liberazione umana. S CHIAVO A 5 ANNI La sua condizione di vita sfrut- tata - a partire dai 5 anni in una fabbrica di mattoni, per prose- guire in una di tappeti, venduto dalla famiglia indigente (per un debito di poco più di 7 dollari, ndr ) - si era trasformata a 10 anni in denuncia e in testimonianza, smuovendo l’opinione pubblica internazionale e favorendo alcuni provvedimenti politici nel Paki- stan (e non solo) di limitazione delle pesanti condizioni di lavoro minorile, a danno soprattutto di schiavi-bambini, secondo una prassi secolare perpetrata da proprietari di laboratori tessili di tappeti e di altri settori di lavoro ancor più duro. I NTOLLERANZA RELIGIOSA Il conseguente risentimento nei suoi confronti probabilmente era stato accentuato dal clima di in- tolleranza religiosa prevalente in Pakistan (soprattutto con l’intro- duzione della Sharja nel 1991) verso la minoranza cristiana, pre- sente in particolare nella regione del Punjab; situazione purtroppo perdurante anche nel XXI sec., con il rigurgito di fondamentali- smi, risposta perversa anche alla IQBAL MASIH Caro padre, le allego il testo, rimaneggiato, che ho scritto su Iqbal Masih ed è stato pubblicato da Avvenire l’anno scorso in occasione dei 25 anni dal suo martirio (il 16 aprile 1995). Lo ripropongo a voi come stimolo al contributo della Chiesa nella mobilitazione contro lo sfruttamento del lavoro minorile in questo anno 2021 che l’Onu dedica all’eliminazione del lavoro minorile nel mondo. Grazie per l’attenzione e per la rivista: una lettura alternativa sulle criticità e speranze mondiali, apprezzata più di altre dal sotto- scritto di cultura laica e di orienta- mento comunista. Cordiali saluti Giovanni Seclì Lecce, 30/04/2021 Volentieri riporto qui quanto scritto dal sig. Giovanni. La realtà del lavorominorile - a cui abbiamo dedicato «Cooperando»del mese di aprile - è ancora una piaga a - perta. Come Iqbal, altri ragazzi e ragazze di quel paese, e non solo, hanno pagato (e continuanoa pa - gare) con la vita o la prigione, il di- ritto a un ' infanzia senza lavoro schiavo e senzamatrimoni preco - ci, liberi di andare a scuola per u - na buona educazionee di cele - brare la loro fede senza paura di persecuzioni. Titoletti e note sono nostri. A GNELLO PASQUALE Nel giorno di Pasqua del 1995 veniva ucciso in Pakistan Iqbal Masih di soli 12 anni. Già era di- ventato testimone-simbolo mon- diale (quando nel 1994 aveva rice- vuto il Reebook Human rights award a Boston negli Usa, ndr) CC BY-SA 4.0 - L incontro di qbal con Ehsan Ullah Khan nel 1992.

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