Missioni Consolata - Giugno 2021
noi sapremo affrontarle con coraggio, pazienza e saggezza». Quanto padre Mario Bianchi proponeva all’inizio di questa avventura missionaria, penso che mantenga ancora oggi tutta la sua validità: l’in- vito a scoprire sempre nuove strade della mis- sione nella comunione con il cammino delle chiese, nel cercare e trovare nuovi modi per ren- dere più efficace la comunicazione del Vangelo di Cristo e nel solidarizzare con i popoli. Nel fare tutto ciò in maniera efficace, è necessario che il nostro discernimento sia sempre accompagnato dalla preghiera costante allo Spirito Santo, e dal desiderio di rispondere al meglio allo spirito del nostro beato fondatore Giuseppe Allamano. Piccoli gruppi L’Istituto desiderò che le nuove aperture realiz- zate dopo il Concilio fossero tutte di piccole di- mensioni. Simili a quella del Sudafrica furono le altre nuove aperture di quegli anni: Etiopia, Congo (Zaire) e Venezuela. Il fatto di andare in piccoli gruppi, sebbene possa apparire un ele- mento di fragilità e povertà, offre innumerevoli risvolti positivi: una maggiore agilità nell’attuare scelte nuove e migliorare situazioni, crescita co- stante nella comunione e fraternità comunitaria, ricambio facile di personale nelle nostre pre- senze pastorali, maggiori possibilità di collabora- zione con la Chiesa locale evitandole inopportuni condizionamenti. Siamo coscienti che l’elemento comunitario gioca un ruolo importante nella nostra crescita perso- nale e nello svolgimento del nostro servizio. Grazie alla ricorrenza dei 50 anni dalla nostra apertura in Sudafrica, abbiamo avuto l’opportu- nità di ripercorrere il cammino fatto dai confra- telli negli anni passati, e le scelte da loro operate. Tutto ciò ci può servire a confrontare la situazione attuale della nostra missione con il sogno che l’Istituto ebbe nell’avviare la nostra presenza in Sudafrica e nel corso di questi cin- quant’anni. Ogni celebrazione giubilare, come desiderava il Beato Allamano, deve attingere ispirazione dalle origini e alimentare gli impegni attuali con lo sguardo sempre aperto al futuro. Una comunità formativa Pensando alla delegazione attuale del Sudafrica, non posso dimenticare di sottolineare il privile- gio che abbiamo avuto accogliendo la comunità del seminario di Merrivale, e la responsabilità che abbiamo nell’assicurare ai nostri giovani missionari l’ambiente migliore per la loro crescita e maturazione vocazionale. Li sentiamo come parte integrante e importante della delegazione. Gioiamo con loro per le varie tappe che ogni anno essi raggiungono. Li accogliamo volentieri nelle nostre comunità durante le loro esperienze pastorali. Sperimentiamo con loro la bellezza del fare missione in Sudafrica anche se poi la mag- gioranza emigrerà in altre terre di missione. La convivenza con i missionari li spinge a rallegrarsi per la scelta missionaria fatta e a un impegno sempre maggiore nella loro ultima fase forma- tiva di base. In conclusione, voglio riaffermare la convinzione profonda che l’efficacia apostolica, e quella mis- sionaria in primo luogo, è basata sulla testimo- nianza dell’amore che lega le persone che proclamano il Dio della misericordia. Stefano Camerlengo South Africa 50 L’elemento comunitario gioca un ruolo importante nella nostra crescita personale, e nello svolgimento del servizio. “ giugno 2021 37 MC
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