Missioni Consolata - Giugno 2021

Qui: fedeli cantano durante una celebrazione in Sudafrica. I TRE ASPETTI SALIENTI DELLA CONSOLATA IN SUDAFRICA Nati in terra di frontiera Sono gli anni dopo il concilio Vaticano II. Anche i Missionari della Consolata cercano un nuovo stile di evangelizzazione. Si aprono per loro nuovi paesi di missione, nuove culture con cui confrontarsi, ma anche nuove forme organizzative. Così si diffonde l’approccio delle piccole comunità missionarie, agili ad adattarsi alle situazioni. Fondamentale anche la componente formativa per i giovani che iniziano il cammino missionario. L a nascita della delegazione (chiamata così in quanto piccolo gruppo, ndr ) del Sudafrica avvenne il 10 marzo 1971. Fu l’avvio di un cammino nuovo per l’Isti- tuto, nella ricerca di nuove terre e di nuovi stili di evangelizzazione, e pertanto una vera «terra di frontiera». Erano gli anni che se- guivano il concilio Vaticano II e la celebrazione del Capitolo generale del 1969. L’Istituto si sfor- zava di aprire nuove strade che potessero incar- nare al meglio il carisma di Giuseppe Allamano in un’epoca di grandi cambiamenti nella Chiesa e nella società. Terra di frontiera Ai nostri primi missionari destinati al Sudafrica veniva affidato l’impegnativo compito di cammi- nare su terre da noi non ancora esplorate, a con- tatto con nuove realtà missionarie e di evange- lizzazione, capaci di arricchire il tradizionale stile missionario dell’Istituto. Il 9 novembre del 1971, padre Mario Bianchi, su- periore generale, a pochi mesi dall’inizio dell’av- ventura sudafricana, così scriveva in una lettera circolare all’Istituto: «[…] Ma già ora vi è uno svi- luppo importante nell’Istituto, non di numero, ma di qualità; cioè di situazioni nuove in cui l’Istituto viene a trovarsi e a cui deve fare fronte: inserimento in nuovi campi di missione e quindi in confronto con popoli, culture e religiosità dif- ferenti (è il caso dell’Etiopia e Sudafrica); cam- biamenti talora profondi nelle aree geografiche in cui già siamo inseriti, sotto il punto di vista di Chiesa, vita politica o sociale; cambiamenti e svi- luppi anche nella sensibilità spirituale, vita co- munitaria e organizzativa all’interno dell’Istituto. Queste nuove situazioni conducono a una cre- scita qualitativa e spirituale dell’Istituto se tutti di STEFANO CAMERLENGO ssier 36 giugno 2021 © A MC/ Benedetto Bellesi

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