Missioni Consolata - Giugno 2021

fanno pressione perché lasci uscire gli schiavi salvando l’E- gitto (10,7). In seguito alla penultima piaga, i tre giorni di tenebra (10,21-29), la proposta è che gli ebrei vadano nel deserto, ma lasciando il be- stiame in Egitto. Come in prece- denza il faraone si era detto di- sposto a concedere che partis- sero solo gli uomini adulti (10,8- 11) o, ancor prima, che offrissero sacrifici a Dio lì dove erano R MC bilità, che non cede se non mo- mentaneamente e poi torna sulle proprie posizioni). Dalla piaga delle ulcere (9,8-12) sono colpiti anche i maghi egizi. Dopo quella della grandine (9,13-35), il faraone fa penitenza e di nuovo concede l’uscita del popolo ebraico (9,27-28), ancora una volta senza mantenere la parola. Dopo la piaga delle ca- vallette (10,1-20) anche i dignitari e il popolo intorno al faraone Il secondo fraintendimento ri- guarda il «cuore indurito»: per noi è sinonimo di crudeltà, men- tre per il mondo biblico indica più l’inflessibilità e la coerenza ostinata (il cuore per i semiti non è il centro delle emozioni, ma delle decisioni). Queste pagine, insomma, sem- brano dire che l’agire senza pie- garsi, senza adattarsi, magari fi- dandosi di una rivelazione che è venuta a una persona sola, senza aiuti né confronti, porta alla morte. La persona fedele al Dio della Bibbia non è rigorosa e inflessibile, ma sa cogliere le si- tuazioni diverse, le occasioni, sa mettersi sempre in discussione. LE PIAGHE Il racconto, a questo punto, si fa quasi favolistico, con la de- scrizione di una serie di sfide che sembrano ripetersi uguali a se stesse, ma in realtà mostrano un loro sviluppo. Inizialmente i maghi egizi riescono a ripetere i gesti di Mosè e Aronne: trasformano anche loro i bastoni in serpenti (Es 7,9-13, benché propriamente questa non sia una piaga), anche se i loro vengono mangiati dal serpente-bastone di Aronne; poi trasfor- mano l’acqua in san- gue (7,14-25) e fanno uscire rane dal Nilo (8,1- 11). Dalla piaga delle zanzare (8,12-15) in poi, però, non riescono più a rinnovare i prodigi, e am- mettono che «C’è il dito di Dio, qui!» (8,15). Delle piaghe delle mosche o tafani (8,16-28) e della pe- stilenza sul bestiame (9,1-7) si dice che colpiscono solo gli egizi. Per la prima volta il faraone si dimostra disposto a minime concessioni che però poi si ri- mangia sempre (eccola l’inflessi- 33 giugno 2021 MC

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