Missioni Consolata - Giugno 2021

In alto: aurora boreale a Capo Nord. | A sinistra: le renne sono il principale animale d’allevamento delle popolazioni. | A destra: nell’i- sola di Mageroy, dove sorge Capo Nord, ci sono quattro villaggi abi- tati; un’immagine del tramonto. * " Padre Francesco Negri spiegò lo sciamanesimo e descrisse le aurore boreali. e i Lapponi in modo positivo, contribuendo così a diluire il di- sprezzo e il discredito che la cul- tura dell’Europa settentrionale godeva tra i popoli del Sud Eu- ropa. Così, pur continuando a produrre una letteratura pregna di stereotipi inventando anche usi e costumi mai utilizzati dalle popolazioni scandinave (uno per tutti l’elmo con le corna, inven- zione ottocentesca abbracciata dall’opera wagneriana), gli stu- diosi, proprio sull’onda di Fran- cesco Negri, iniziarono a rive- dere le loro opinioni critiche non solo verso le corti dei regni set- tentrionali, ma anche verso i Sami esaltandone l’ospitalità: «Non avevano mai essi veduto un italiano, anzi forse nè meno intesone il vocabolo: perciò mi trattarono alla grande, alla loro moda, a pesce cotto nell’acqua pura al solito, e carne fresca di londra [lontra], che a sorte ave- vano ammazzata alla mia pre- senza con un colpo d’archibuso a una palla sola, per meno offen- dere la pelle». A differenza degli svedesi e della Chiesa cristiana, Negri non condannò lo sciamanesimo e anzi, abitando con loro, lo studiò descrivendo gli attrezzi e i tam- buri con cui «essi [...] trasmutano un uomo in orso, cioè lo fanno apparire orso; la qual fatuc- chierìa terminata, ritorna il Lap- pone ad abitar, come prima, con la sua famiglia, dicendo egli stesso d’essere stato orso». In Lapponia, imparò a guidare le slitte e a sciare con «quelle tavo- lette, (che) non sollevano mai dalla neve alzando il piede, ma leggermente strisciando vanno avanzando con l’istessa agilità, che camminando liberi a piedi sopra terra». Lo spirito scientifico lo portò a descrivere le aurore boreali con estrema precisione, anche se non ne capì l’origine: «Come una lunga nuvola, che cominciava a tre gradi in circa sopra l’oriz- zonte, e ascendendo al zenit, o punto verticale, andava a termi- nare all’altra parte, quasi in al- trettanta lunghezza. Era così chiara e trasparente, che ren- deva qualche poco di lume fino a terra: si piegava in tante forme, ora di arco, ora di corona, ora di serpe e d’altro: alle volte in due parti stendendosi per lungo s’a- priva, movendosi nello stesso tempo verso i due lati; poi riu- nendosi, produceva novi ragi, non alzandoli da sè successiva- mente fino alla loro estremità». * 26 giugno 2021 MC

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