Missioni Consolata - Giugno 2021
LAPPONIA MC A L’epopea degli esploratori italiani NON SOLTANTO MESSER QUERINI l’Asia, le Americhe, l’Africa, la cir- cumnavigazione del globo. Luo- ghi esotici, poco conosciuti, i cui popoli e le cui vestigia occupa- vano i racconti fantastici delle corti europee, spesso ingigantiti da buone dosi di fantasia alimen- tata anche da generose libagioni di vino perché, come scrisse il trevigiano Giovan Battista Ramu- sio, «gli huomini non sogliono narrare una cosa tutti a uno istesso modo, ma variamente se- condo la diversità degli intelletti». LE TERRE VICHINGHE Poco o nulla si sapeva, invece, delle terre del Nord, fredde e, come si pensava allora, deso- late, abitate da popoli dediti alle razzie, discendenti di quei vi- chinghi che, con copricapi cor- nuti, giravano mezzi nudi in mezzo alle intemperie attac- cando villaggi lungo le coste e stuprando giovani fanciulle. Vi- sioni fallaci, assolutamente lon- tane dalla realtà, ma che popola- vano le novelle dei cantastorie o, in tempi più recenti, di roman- zieri che ambientavano i loro racconti in scenari impervi, pe- rennemente coperti di neve o sferzati dalla pioggia. Ancora più sconosciute erano le terre al di sopra del Circolo po- lare artico, abitate da popola- zioni che Tacito, nel suo trattato I taliani, «popolo di santi, poeti e navigatori». Santi di sicuro non lo siamo; poeti pen- siamo di esserlo in tanti e, in quanto a navigatori, beh… non siamo i soli, ma possiamo anno- verare esploratori e mercanti che hanno contribuito a diffondere in Europa la conoscenza di altre culture quasi sconosciute. Marco Polo, Cristoforo Colombo, Antonio Pigafetta, Giovanni Pian del Carpine, Martino Martini, Gio- vanni Belzoni, Vittorio Bottego sono solo alcuni dei nomi che ri- corrono più spesso quando par- liamo di esplorazione o di con- tatti (più o meno fortunati) tra di- versi popoli. Le loro mete erano La millenaria tradizione degli esploratori italiani è arrivata anche nelle terre del Nord Europa. Pietro Querini, Francesco Negri, Giuseppe Acerbi sono i nomi più conosciuti. Testo e foto di PIERGIORGIO PESCALI
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