Missioni Consolata - Giugno 2021

in Texas, divenuto tristemente famoso per inadeguatezza e so- vraffollamento. I MIGRANTI E BIDEN Rispetto a Trump, l’approccio al fenomeno migratorio da parte della nuova amministrazione pare improntato più al rispetto dei diritti umani che alla mano dura. Biden ha subito espresso ap- poggio al programma « Deferred action for childhood arrivals » (Azione differita per gli arrivi in- fantili, in sigla Daca), contro il quale aveva lungamente com- battuto l’ex presidente Trump. Il Daca, introdotto da Obama nel 2012, sospende l’espulsione dal paese dei migranti entrati ille- galmente quando erano ancora bambini. Sono circa 700mila e sono conosciuti come « drea- mers », sognatori. Nell’ordine esecutivo del 2 feb- braio (uno dei tanti dedicati al- l’immigrazione), il presidente ha precisato la sua filosofia: «Pro- teggere i nostri confini non ci impone di ignorare l’umanità di coloro che cercano di attraver- sarli». Nel frattempo, il numero degli arrivi ha continuato a cre- scere, costringendo Biden a fre- nare. Il 17 marzo, nel corso di un’inter- vista televisiva ( Abc News ), è stato costretto a fare un appello ai migranti: «Non venite» (« Don't come over »). Infine, lo scorso 12 aprile la Casa Bianca ha annun- ciato un accordo con Messico, Honduras e Guatemala per una maggiore sorveglianza di questi paesi alle loro frontiere. In- somma, anche per Washington regolare gli (inevitabili) flussi mi- gratori rappresenta una sfida molto difficile perché priva di so- luzioni facili e indolori. Detto que- sto, gli Stati Uniti sono e riman- gono un paese d’immigrazione che con gli immigrati (vale a dire con le persone nate in un paese straniero, U.S. foreign-born po- pulation ) ha costruito il proprio successo. Immigrati sia legali che illegali. Rispetto a questi ultimi, l’ammini- strazione Biden ha optato anche per un cambio di linguaggio (19 aprile), avvertendo le due agen- zie federali che si occupano di migranti - l’Ice ( Immigration and customs enforcement ) e la Cbp ( Customs and border protection ) - di non utilizzare più termini come aliens , illegals o illegal aliens. GENITORI ESPULSI, FIGLI CITTADINI Si calcola che, negli Usa, vivano 44,8 milioni di immigrati ( Pew re- search center , 2018). Tra questi 10,7 milioni sono gli illegali («in- documentati»), provenienti so- prattutto da Messico e America Centrale, in primis da Guate- mala, El Salvador ed Honduras, tutti paesi con enormi problemi sociali, economici e politici. Ben il 66 per cento degli indocumen- tati vive negli Stati Uniti da più di 10 anni. Tuttavia, indipendente- mente dalla lunghezza della per- manenza nel paese, la spada di Damocle della deportazione non scompare, generando situazioni paradossali. Edith Espinal, messicana di 44 anni, madre di 3 figli già maggio- renni, è stata rifugiata per oltre tre anni (dal 2 ottobre 2017 al 18 febbraio 2021) nella Columbus Mennonite Church , a Columbus, in Ohio. Arrivata negli Stati Uniti nel 1995, la donna non ha mai ottenuto il permesso di perma- nenza legale nel paese. Nel 2017, dopo 22 anni, gli agenti dell’Ice le hanno recapitato un ordine di esplusione. Edith si è allora rifugiata nel luogo di culto, considerato un santuario inviola- bile dalle forze dell’immigrazione USA-MESSICO * © he Ohio State University giugno 2021 MC 20 © NBC4i com A destra: Edith Espinal, indocumentata messicana, per oltre tre anni rifugiata in una chiesa mennonita a Columbus, Ohio, per evitare l’espulsione. Qui sotto: un cartello di supporto per Edith e Miriam, immigrate a rischio espulsione: « Let them stay! » (Lasciate che rimangano!). Pagina accanto: pistola e distintivo di un agente della Ice ( Immigration and customs enforcement ). *

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