Missioni Consolata - Maggio 2021

79 maggio 2021 amico MC cosa si sente bravo, in cosa in- vece un fallimento, e così via. I ragazzi non dovranno rispon- dere alle domande, solo contare a quante saprebbero dare una risposta. Lo scopo è quello di far comprendere com’è difficile co- noscersi fino in fondo. L’animatore potrebbe doman- dare ai ragazzi se sarebbero ca- paci di rispondere a quelle do- mande anche riguardo ai loro fratelli o sorelle, ai loro genitori o nonni. Infine commentare in- sieme il gioco per giungere alla consapevolezza che ciascuno è un po’ estraneo a sé e agli altri. 2. PER CONOSCERMI, HO BISOGNO DELL’ALTRO Dinamica: disegna il tuo volto. L’animatore invita i ragazzi a di- segnare il proprio volto e poi, seduti a due a due, a disegnare il volto del compagno. Questa attività è utile per stimo- lare la riflessione sul fatto che è più facile disegnare l’altro che me stesso: il mio volto non lo vedo, se non ho uno specchio, e per conoscermi ho bisogno dell’altro che mi rivela a me. Se gioco a calcio da solo posso fare sempre goal, ma se gioco con gli altri, mi renderò conto se sono bravo o no! terzo. L’unica cosa che viene detta loro, è che vedranno l’im- magine di uno straniero. Non devono sapere come si chiama l’attività, né cosa li aspetta. Nel secondo ambiente, un ani- matore tiene in mano lo spec- chio coperto con una tela. Quando il ragazzo si avvicina, l’animatore gli dice: «Ecco chi è lo straniero», e quindi scopre lo specchio. Poi invita il ragazzo a uscire e chiama il successivo. I ragazzi che arrivano nella terza stanza sono invitati al silenzio e ricevono un foglietto con alcune domande. Riflettono, ciascuno per sé, per qualche minuto: 1. Come ti sei sentito davanti a quell’immagine? 2. Ti sembra corretto dire che sei straniero? 3. Per chi sei straniero? 4. Quando ti abbiamo detto che ti avremmo mostrato l’imma- gine di uno straniero, quale im- magine ti è venuta in mente? Quando tutti i ragazzi hanno ri- flettuto sulle domande, l’anima- tore li invita a condividere le loro risposte, puntualizzando che nessuno può commentare le pa- role degli altri e che non ci sarà dibattito. Dopo aver ascoltato le risposte dei ragazzi, l’animatore chiede ad alcuni qualche infor- mazione sul loro futuro: ad esempio, che lavoro farai, con chi ti sposerai, dove abiterai... questo per sviluppare un dis- corso su quanto sia estraneo a noi anche il nostro futuro e, in definitiva, su quanto ciascuno di noi sia estraneo anche a se stesso: non ci conosciamo fino in fondo, a volte ci meravigliamo delle nostre reazioni, e non sap- piamo cosa ci attende in futuro. Dinamica: lo conosci? Per proseguire la riflessione sulla parola «straniero», l’anima- tore chiede ai ragazzi di divi- dersi a due a due. A ogni ra- gazzo viene dato un foglio con diverse domande sull’amico, al- cune superficiali, altre più pro- fonde: che numero di scarpe porta, come si chiamano i suoi genitori, la sua canzone prefe- rita, a che ora si alza di dome- nica, cosa gli fa più paura, quando è felice, il suo sogno, in HTTPS://AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT UN Photo/Sarmad Al-Safy - Campo rifugiati Hasanshan, Nord Iraq 3. INCONTRARE L’ALTRO Gioco di ruolo: un invito a cena. A questo punto l’animatore in- vita tre ragazzi a realizzare tre brevi scenette. I personaggi sa- ranno: un figlio/a, un padre/ma- dre e l’amico del figlio che viene a trovarlo a casa. Le tre scenette dovranno mostrare tre modalità di accoglienza. Nella prima, il genitore si rifiuta di accogliere l’amico, perché ha altro da fare; nella seconda, il genitore acco- glie l’amico del figlio tessendo le lodi del proprio figlio a discapito dell’amico; nella terza il genitore accoglie l’amico del figlio inte- ressandosi a lui e mettendolo a proprio agio. I ragazzi che assistono alla sce- netta, diranno poi le proprie considerazioni. Provocazione: l’etimologia del termine accoglienza è «apertura, perché l’altro entri in me». Tu come accogli l’altro? Lo sop- porti, ti disinteressi? Il tuo modo di vivere è quello giusto e l’altro si deve solo adeguare? Senti di non avere bisogno dell’altro? Ti apri e lasci entrare l’altro nella tua vita? Entri nella sua vita? L’animatore, dopo aver condotto il dibattito, proietta il video Io non sono razzista, però , sul tema di come stiamo acco- gliendo lo straniero. Dopo la vi- sione, lo si commenterà insieme. Comune di Reggio Nell'Emilia - Scuola di italiano

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