Missioni Consolata - Maggio 2021

Parole di corsa DI LUCA LORUSSO Padre Bernard Obiero, è un missionario della Consolata keniano, in Portogallo da nove anni. Oggi è direttore della rivista Imc «Fátima missionária», alla ricerca di nuovi linguaggi per comunicare il Vangelo. Mantieni viva la speranza Dopo la mia ordinazione sacer- dotale, ho ricominciato gli studi a Lisbona, specializzandomi in giornalismo». Dove hai fatto i voti e sei stato ordinato? «Ho fatto la professione perpe- tua e il diaconato in Portogallo. Nel 2014 sono tornato in Kenya per l’ordinazione sacerdotale». Dove hai lavorato? «Ho lavorato sempre in Porto- gallo. È stata la mia destinazione dopo la mia formazione, e oggi continuo a Lisbona». Due parole sul Portogallo? «Il Portogallo è un paese con una forte devozione mariana, anche grazie al santuario di Nostra Signora di Fátima. Tanti fanno il pellegrinaggio a piedi fino a Fátima». Che lavoro svolgi oggi? «Lavoro nel campo della comu- nicazione. Sono il direttore della nostra rivista Fátima missioná- ria . Faccio parte anche della di- rezione della regione Eu- ropa dell’Istituto». Qual è la difficoltà più grande che incontri? «Mi sento felice, ma, in questo momento, con la pandemia, non è facile portare avanti le varie ini- ziative. Tante N ato a Nairobi, in Kenya, 37 anni fa, ha tre sorelle e un fra- tello, tutti più grandi di lui. Pur venendo da una fami- glia di «cattolici non praticanti», ha sentito, e seguito, la chiamata a condividere la sua fede con il mondo, cosa che fa con la carta stampata e tramite web. Perché hai deciso di essere missionario della Consolata? «I Missionari della Consolata sono in Kenya dal 1902. Hanno fatto un bel lavoro di evangeliz- zazione, sempre legato alla pro- mozione umana. Ancora oggi ce ne sono tanti: veri testimoni, che donano la loro vita al prossimo. Questo mi ha fatto desiderare di fare parte della loro famiglia. Paolo VI ha scritto nella Evangelii Nuntiandi : “L’uomo contempora- neo ascolta più vo- lentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”». Ci racconti la tua storia missionaria? «Da piccolo non pensavo di di- ventare missionario, perché i miei erano cattolici non prati- canti, e non frequentavano la chiesa. Il mio desiderio di essere missio- nario è nato al liceo e nei gruppi che frequentavo: lo Young ca- tholic students (Ycs), gli scout e il gruppo giovanile della parroc- chia. Abbiamo fatto tante inizia- tive, e avevamo buoni accompa- gnatori. Quando ho scritto ai missionari, subito mi ha risposto padre Atti- lio Lerda, che mi ha accompa- gnato molto. Dopo il liceo, ho lavorato un anno. Volevo fare un’esperienza diversa. Poi ho lasciato il lavoro e sono entrato in seminario». Dove hai studiato? «Ho cominciato la mia forma- zione a Nairobi nel 2003. Dopo l’anno propedeutico e tre anni di filosofia, sono stato destinato in Mozambico per fare il noviziato e la prima professione reli- giosa. Nel 2009 sono arri- vato in Italia per gli studi teologici, e nel 2012 sono stato destinato in Portogallo per fare un anno di servizio pa- storale. 74 amico maggio 2021 MC © Af.MC / Bernard Obiero

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