Missioni Consolata - Maggio 2021
73 maggio 2021 amico MC nuino e vitale «ossequio dell’in- telletto e della volontà» (DV 5). In altre parole, con la sua ade- sione, Maria si muove in sim- biosi con Dio e con il Figlio. Il suo «sì» rende Maria total- mente consacrata al piano di salvezza del Padre e completa- mente associata alla missione redentrice di suo Figlio (LG 56). Mentre Gesù realizza il piano salvifico del Padre, s’intravvede sempre in controluce la pre- senza di Maria. SINO ALLA CROCE Maria è obbediente, e la sua ob- bedienza di fede rimarrà salda anche mentre ne vive le conse- guenze. La prima conseguenza è annun- ciata da Simeone al momento della presentazione del bam- bino al Tempio. Per Simeone Gesù sarà un segno di contrad- dizione, e compirà la sua mis- sione nell’incomprensione e nel dolore. Maria apprende da quell’uomo al Tempio che dovrà vivere la sua «obbedienza di fede» nella traiettoria di soffe- renza del Figlio. La seconda conseguenza è che, dopo la visita dei Magi (Mt 2,11), insieme a Giuseppe, deve espa- triare, perché Erode cerca il bambino per ucciderlo (Mt 2,13). Maria diventa una «straniera» e le viene affidato il compito di far percorrere al figlio le tristi e do- lorose vie del primo esodo. La terza conseguenza, la più do- lorosa, è la croce (Gv 19,25). A questo riguardo il Concilio dice che quanto avviene sotto la croce «non è senza un piano di- vino. Soffrendo profondamente con il suo Unigenito e associan- dosi con animo materno al sacri- ficio di lui, amorosamente con- senziente all’immolazione della vittima da lei generata. In questo modo Maria “serbò fedelmente la sua unione con il Figlio sino alla croce”» (LG 58). NUOVI CIELI E TERRA NUOVA Il suo dolore di madre che vede il figlio agonizzare su quel legno come un malfattore, deve es- sere lancinante. Ai suoi occhi il madre: «Il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo». Questo bambino, al tempo op- portuno, sarà colui che, ve- dendo Gesù andare verso di lui, lo identificherà come «l’agnello di Dio» (Gv 1,29.36). La gioia di Elisabetta e del suo bambino, come la benedizione pronunciata, trovano il loro fon- damento nella fede di Maria. OBBEDIENTE ALLA FEDE Maria è beata, è benedetta e, come tale, genera gioia in chi la incontra perché «ha creduto nel- l’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45). La pienezza di grazia rende Ma- ria capace di abbandonarsi alle parole del Signore; ella vi aderi- sce in maniera incondizionata, e in forza di tale sua adesione a Dio, ella viene associata intima- mente al mistero del Cristo. In Maria si realizza in pieno «l’obbedienza della fede», di cui parla Paolo (Rom 16,26; 1,5; 2Cor 10,5-6). Il suo atto di fede è un sottomettersi alla volontà di Dio, offrendo a lui il suo pieno, ge- HTTPS://AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT figlio appare come ha predetto Isaia: «Disprezzato e reietto da- gli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire... era dis- prezzato e non ne avevamo al- cuna stima» (Is 53,3). Ai piedi della croce si capisce la dimensione straordinaria ed eroica «dell’obbedienza della fede» di Maria. La madre di Gesù si abbandona a Dio e alle sue vie «inaccessibili» (Rom 11,33) senza riserve. E mediante la fede, partecipa alla morte re- dentrice del Figlio. Sulla croce, Gesù adempie la profezia di Simeone divenendo «segno di contraddizione». Mo- rire in croce, infatti, è la condi- zione per far nascere una vita nuova (Gv 12,24), e la vita nuova che nasce dalla morte pare pro- prio una contraddizione. La redenzione, dunque, e la nuova creazione (2Cor 5,17) na- scono dalla croce che agli occhi degli ebrei e dei gentili è uno scandalo (1Cor 1,22) intollerabile. Le parole di Simeone, poi, sul Calvario, si compiono anche per Maria: «Ed anche a te una spada trafiggerà l’anima». Dal cuore trafitto di Gesù (Gv 19,34) e dall’anima trafitta di Ma- ria (Lc 2,35), nasce la Chiesa di cui Cristo è il redentore e Maria è la madre. Ai pastori e ai Magi, Maria ha of- ferto il bambino che loro hanno riconosciuto come l’inviato di Dio, ora, sotto la croce, offre al mondo il suo Figlio dilaniato. Dal costato aperto di Cristo, l’u- manità potrà attingere l’acqua zampillante per la vita eterna e le gocce di sangue che purifi- cano le colpe. Maria accetta il peso della croce e, ancora una volta, pronuncia il suo «sì». Diventa, così, la madre di tutti coloro che crederanno che dal quel legno nascono nuovi cieli e terra nuova. Antonio Magnante
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