Missioni Consolata - Maggio 2021

Il successo elettorale del Mpp si deve «soprat- tutto alla figura di Mujica», afferma Bertola, che da studente fu un attivista tupamaro. Eletto presidente nel 2009, Mujica promuove po- litiche sociali ed economiche di successo, con la riduzione di disoccupazione e povertà, e legalizza l’aborto e il consumo della cannabis. Ma il con- senso popolare è probabilmente più legato al suo modo di essere, di interpretare il suo ruolo pubblico, lontano dagli schemi tradizionali, anche per gli standard della sinistra latinoameri- cana. Nel 2014, a un giornalista spagnolo stupito nello scoprire come il presidente dell’Uruguay viva in una casa di due stanze, Mujica semplice- mente risponde: «Il vantaggio di avere una casa così piccola è che tra me e mia moglie spazziamo e riordiniamo tutto in un lampo». Tabaré Vazquez, il medico riformatore Prima e dopo Mujica, presidente è un uomo la cui storia racconta molto dell’anima dell’Uru- guay: Tabaré Vazquez. Il Frente vince le elezioni del 2004 e arriva per la prima volta al governo nazionale con quest’uomo, un medico socialista figlio dell’Uruguay popolare, nato nel 1940 nel quartiere operaio La Teja. Tabaré Vazquez cresce in una casa con le pietre sul tetto per non farlo volare via quando c’è vento forte, gioca come portiere nei campetti di terra battuta. All’univer- sità sceglie medicina e, nel frattempo, si inna- mora di Maria Auxiliadora Delgado, con la quale resterà unito tutta la vita. Siamo a metà degli anni ’70. L’Uruguay, come tutto il Cono Sur , vive la dittatura militare, i morti e gli scomparsi ca- duti nella rete di repressione della polizia poli- tica. La vita di Tabaré si divide tra la famiglia, l’impe- gno sociale e il mestiere di medico. Si specializza in oncologia, perché «ho perso i miei genitori e mia sorella per il cancro. Ho un nemico e lo vo- glio combattere», e diventa uno degli specialisti più importanti della regione. Nel 1979 diviene presidente del Club Progresso, la piccola squadra di calcio de La Teja. Tabaré usa il calcio per promuovere attività sociali nel quartiere e porta la squadra alla consacrazione. Nel 1989, il Progresso vince lo scudetto e gioca la Coppa libertadores , la Champions league la- tino-americana. In quell’anno ci sono le elezioni a sindaco di Montevideo e il Frente amplio cerca una figura fuori dagli schemi. Scelgono lui. Tabaré presenta un programma di proposte concrete e lo slogan è «consideralo fatto». Va in giro a piedi. Nelle as- semblee è lui che passa il microfono per ascol- tare più che per parlare. La politica, dice, è come la medicina: «Bisogna ascoltare chi vive un pro- blema poiché spesso ne conosce la soluzione, come il malato conosce la sua malattia». Vince e diventa il primo sindaco di sinistra della capitale, è la prima vittoria nella storia del Frente amplio . Mantiene le promesse e raggiunge livelli di con- delle torture e della repressione nei tempi della dittatura, Mujica e i suoi tengono aperto un dia- logo. Le interpretazioni di questa relazione - ap- parentemente una «sindrome di Stoccolma» per la quale i torturati si innamorano dei torturatori - sono le più disparate, da quella cospirativa (un accordo siglato ai tempi della dittatura, benché non vi siano prove né evidenze), alla vicinanza di idee, «la comunione del ferro», tra ex combat- tenti. Quel che è certo è che, una volta arrivati al governo, gli ex guerriglieri hanno optato per il ministero della Difesa, con Fernández Huidobro, «el Ñato», anche lui sopravvissuto a un decennio di carcere in isolamento. Mujica ha raccontato di un pranzo con «i pezzi grossi dell’armata, gene- rali, colonnelli, militari fascisti, c’era di tutto» fi- nalizzato a creare un clima di cordialità. E ancora oggi Mujica tiene aperto il dialogo con Guido Manini, ex generale, ora leader di Cabildo Abierto , partito di estrema destra attualmente al governo. Qualunque sia l’origine e la natura di questa curiosa relazione, è una delle tante stra- nezze di un paesito solo apparentemente tran- quillo. 40 maggio 2021 ossier

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