Missioni Consolata - Maggio 2021

Una parentesi tranquilla 39 maggio 2021 pragmatismo e alla maturità dei dirigenti politici, che hanno sempre messo a valore ciò che li univa, anziché ciò che li divideva. Il Fa, ad esem- pio, non si è mai definito socialista, benché al suo interno vi siano molti gruppi di tale ten- denza. I leader politici hanno fatto concessioni ideologiche a favore dell’unità. L’altra ragione dell’unità è l’origine: il Fa è nato come unione dei militanti di base, con i comitati di quartiere, mo- vimenti cattolici, studenti e operai. C’è una mi- stica dell’origine, le radici popolari e i movimenti di base, che spinge molti a sentirsi frenteamplisti , prima che a identificarsi con uno dei suoi molti partiti. Gli elettori cambiano il loro voto tra i par- titi del Fa, ma restano leali al Fa. I partiti lo sanno e restano leali al patto di unità», spiega Bertola. Il Frente amplio è stato al governo per quindici anni, dal 2005 al 2020, cambiando pro- fondamente il paese. Nel quindicennio, si sono alternate due figure, fondamentali nella storia del paese: José «Pepe» Mujica e Tabaré Vázquez. Pepe Mujica, la semplicità al potere José Mujica, «el Pepe» come lo chiamano nel Rio de La Plata, è un leader affascinante e sobrio, so- pravvissuto alle torture della dittatura, che lo chiuse in un pozzo per dodici anni, come rac- conta il film La noche de 12 años . Mujica, che di recente ha abbandonato la politica attiva, è uno degli esponenti tupamaro, il movimento di sini- stra rivoluzionaria che ha dato vita ad azioni di guerriglia urbana tra metà anni ’60 e inizio anni ’70. I tupamaro si fecero conoscere con iniziative contro la corruzione e per la giustizia sociale, come il furto di un carico di alimenti di proprietà di una grande impresa poi distribuito agli abi- tanti di un quartiere povero. I «Robin Hood della guerriglia», come li definì il New York Times , go- devano dell’appoggio di una parte importante della popolazione. È grazie a questo appoggio, ad esempio, che nel 1971, centoundici tupamaro, tra cui lo stesso Mujica, scapparono dal carcere di Punta Carretas, realizzando l’evasione di dete- nuti politici più grande della storia. Nei primi due anni di dittatura l’organizzazione fu sostanzial- mente smantellata, i leader arrestati, uccisi o in esilio. La dittatura nel paese fu una notte lunga dodici anni, durante i quali, scrive Galeano, «Li- bertà è stato solo il nome di una piazza e di un carcere. In quel carcere, tutti erano prigionieri, eccetto i secondini e gli esuli. C’erano tre milioni di detenuti, benché sembrasse fossero solo qual- che migliaio. Capucci invisibili coprirono gli uru- guaiani, condannati all’isolamento e al silenzio, benché non vivessero la tortura. Paura e silenzio furono le regole della vita quotidiana. La ditta- tura, nemica di tutto ciò che cresce e si muove, ricoprì di cemento i prati delle piazze e tagliò tutti gli alberi che poté». Con il ritorno alla democrazia, gli ex tupamaro, deposte le armi, hanno accettato la sfida eletto- rale e si sono riuniti in quello che oggi è il primo partito del Fa per consensi: il Movimiento de par- ticipación popular (Mpp). Nella politica del Mpp ai tempi della democrazia, c’è un elemento di fondo che fa rumore: una re- lazione di vicinanza e rispetto con i militari. Pro- prio con gli esponenti dell’armata responsabile Qui: l’oncologo Tabaré Vázquez, morto a dicembre 2020, è stato presidente dell’Uruguay per due mandati. | In basso a sinistra: l’allora presidente Pepe Mujica con Michelle Bachelet, già presidente del Cile. | Qui sotto: l’attuale presidente Luis Alberto Lacalle Pou del Partido blanco , storico partito conservatore tornato al potere nel marzo 2020 dopo 15 anni di Frente amplio . © Presidencia de la República Mexicana © Presidencia de la Republica Tabaré Vasquez e Pepe Mujica sono icone della storia dell’Uruguay. “

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