Missioni Consolata - Maggio 2021

L’URUGUAY, UN «CUSCINETTO» TRA BRASILE E ARGENTINA Una scelta di laicità M ontevideo. L’Uruguay è la paren- tesi tranquilla tra i giganti Brasile e Argentina. È il paese più ricco (assieme al Cile) e più laico del- l’America Latina, con i partiti po- litici più vecchi del mondo, il Partido blanco e il Partido colorado . Rinomata la sua stabilità in una regione caratterizzata da grandi passioni e grandi delusioni, «siamo argentini col valium», senten- ziò Eduardo Galeano, scrittore uruguaiano di fama internazionale. Nel Novecento, era la «Svizzera d’America Latina», «un paese piccolo e felice, con istituzioni sociali esemplari» secondo Albert Einstein che lo visitò nel 1925, quando era già presente il divorzio, il divieto del lavoro mi- norile, i permessi di maternità e le pensioni di in- validità. È curiosa la storia di questo paesito , come lo chiamano affettuosamente i suoi abitanti, esteso come mezza Italia, ma con meno degli abitanti della Toscana (3,5 milioni contro 3,7), metà dei quali concentrati nella capitale, Montevideo. «Il nostro padre fondatore, José Artigas, a inizio Ottocento non lottava per l’Uruguay indipen- dente, ma sognava una federazione delle pro- vince del Rio de La Plata, una patria grande. Anche culturalmente non c’erano ragioni perché nascesse uno stato qui, siamo molto simili agli argentini. La storia andò diversamente: la diplo- mazia inglese sostenne la nascita di uno stato cuscinetto tra l’impero spagnolo e quello porto- ghese, tra Argentina e Brasile, in una zona chiave per la navigazione dei fiumi che portano al cuore dell’America Latina», spiega a MC Luis Bertola, storico economico presso la Universidad de la República dell’Uruguay . ossier Si dice che gli uruguaiani discendano dai migranti, soprattutto gli spagnoli e gli italiani, che arrivarono nell’Ottocento. È un dato di fatto, però parziale. I Guaraní e gli altri popoli indigeni sono scomparsi da tempo, ma hanno lasciato la loro impronta. Reportage dal paese più laico dell’America Latina. di FEDERICO NASTASI © Leandro Ubilla 36

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