Missioni Consolata - Maggio 2021

M osè è fuggito dall’E- gitto e si è sposato con la figlia di un sa- cerdote madianita. Mentre ne porta il gregge al pa- scolo, incontra Dio, che lo invia a liberare il popolo ebraico dal- l’oppressione egizia. È già iniziato per Mosè un per- corso che in queste pagine dell’Esodo viene proposto come modello di un cammino di fede per tutti. Mosè si mette in moto per curio- sità. La meraviglia, però, com- porta anche la disponibilità a la- sciarsi scomodare, e Mosè, sia pure con tutti i suoi difetti e ten- tennamenti (che non contraddi- cono, ma semmai danno profon- dità alla fede), decide, alla fine, di partire. Dopo averne chiesto al suocero il permesso, presi moglie e figli, ritorna verso il Nilo (Es 4,18-20). Può sembrare una (piccola) ca- rovana di nomadi, ma Mosè non vaga senza meta, percorre a ri- troso la stessa strada che ha percorso molti anni prima. Allora era da solo e a piedi, oggi è con la sua famiglia e viaggia a dorso d’asino. Soprattutto, allora era un fuggiasco spaventato verso luoghi sconosciuti, ora viaggia con un obiettivo: parlare con il faraone e convincerlo a lasciare espatriare un popolo di schiavi. Un compito affidatogli da Dio, che gli ha anche fornito argo- menti e strumenti per portarlo a termine (4,21-23): riuscirà nella missione? di Angelo Fracchia, biblista COSÌ STA SCRITTO ♦ IL LIBRO DELL’ESODO un cammino di libertà MC R b) Tra dubbio e fiducia Non tutto riusciamo a capire, nella nostra vita. Neppure in quelle circostanze che più sem- brano guidate dalla volontà di Dio. Occorre accettare che ci siano aspetti e particolari della nostra esperienza che restano apparentemente staccati dal quadro generale. Anche le vi- cende che più sembrano muo- versi in un orizzonte chiaro, defi- nito, sostenuto dalla grazia di- vina, restano segnate dall’incer- tezza, dal dubbio, dal sospetto. Continuano a chiamarci alla fidu- cia, a metterci in gioco, sapendo che non tutto dipende da noi. E che molto non riusciamo nep- pure a capirlo. c) Fidarsi della «promessa» Ci potrebbe anche essere un in- vito a non fidarci troppo di coin- cidenze e calcoli. Se Mosè fosse superstizioso, potrebbe dire che quel suo viaggio di ritorno inizia sotto pessimi auspici, e che fa- rebbe bene a tornare indietro. Ma Mosè non si fida di brutti se- gni, si fida di una parola che gli ha promesso grandi cose, anche se la promessa non garantisce dagli inciampi. L’essere umano compiuto deve restare lontano da scaramanzie e presagi, che sono ingannevoli. Dio non passa da quelli, ma da promesse e ap- pelli alla ragionevolezza umana. Certo, non ci invita ad affidarci semplicemente al calcolo e alla ragione (ad esempio, c’è poco di ragionevole nelle relazioni e ne- gli affetti, che pure ci danno da vivere), ma di sicuro Dio non parla per enigmi: si rivolge al no- stro «io» più autentico e com- pleto, ragionevolmente padrone di sé. UN EPISODIO ENIGMATICO Proprio all’inizio del cammino di Mosè verso l’Egitto per compiere la missione ricevuta, si colloca un episodio enigmatico che tanto ha fatto scrivere ai com- mentatori: «Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernot- tava, il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. Allora Zippora prese una selce ta- gliente, recise il prepuzio del fi- glio e con quello gli toccò i piedi e disse: “Tu sei per me uno sposo di sangue”. Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circonci- sione». Sembra che Dio cerchi di far mo- rire il suo inviato, che viene sal- vato dalla moglie tramite la cir- concisione del figlio (Es 4,24-26). Qui rinunciamo a prendere posi- zione sulle decine di spiegazioni possibili di questo brano, nes- suna delle quali abbastanza con- vincente da imporsi sulle altre. Ci limitiamo a quattro considera- zioni. a) Un uomo in «debito» Mosè sarà presentato più avanti come la guida, il punto di riferi- mento, il riassunto della legge. Si corre il rischio di esaltarlo troppo. Per questo, il libro dell’E- sodo, che pure lo tiene sempre al centro della scena, sottolinea come lui non agisca da solo, non sia perfetto, come abbiamo già fatto notare, e debba ricono- scere il proprio debito nei con- fronti di altri: la propria sorella e la figlia del faraone alla nascita, un compatriota che (per liberar- sene) lo mette in guardia sul fatto che il suo assassinio è co- nosciuto, un sacerdote madia- nita, e ora la moglie. Mosè in Egitto (Es 4,18-7,7) 32 maggio 2021 MC

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