Missioni Consolata - Maggio 2021

rinchiusi a Barranco Seco, un campo costruito velocemente alla periferia sud della capitale Las Palmas, nei pressi dello sta- bilimento della birra «Tropical», la «cerveza» prodotta in Gran Canaria. Il campo è costruito in un sito militare dismesso e può contenere circa mille persone. Qui sono stati portati la maggior parte dei migranti rimasti due settimane sul molo di Arguine- guin. Dormono nelle tende, non possono uscire e sono sorve- gliati da un ingente numero di poliziotti. La situazione creatasi di recente alle Gran Canarie risulta piutto- sto complessa. Il 2020 passerà alla storia come l’hanno del Co- vid-19 e dei migranti. Mentre a causa delle restrizioni sui viaggi all’estero sono presenti pochis- simi turisti, circa 23mila migranti sono sbarcati sulle isole, 7mila dei quali sono stati sistemati pro- prio nei grandi hotel occupati fino al marzo scorso dai turisti. Una volta terminata l’emergenza Covid-19 e riaperte le porte al tu- rismo, i migranti dovranno «spa- rire» dalla circolazione e ver- ranno probabilmente rinchiusi nei nuovi campi che l’esercito sta costruendo. La Spagna (e quindi l’Europa) sta di fatto utiliz- zando le isole Canarie come par- cheggio, come le isole di Lesbo A 15 km da Puerto Rico sorge il villaggio di Maspalomas, la meta turistica più frequentata dell’i- sola, nota per le bellissime dune di sabbia sulla spiaggia. Una di- stesa di negozietti discoteche e bar costeggia la bella «Playa des Ingles». Qui alcuni migranti vivono stabil- mente da alcuni anni, visto che i controlli della polizia sono molto più rari che a Las Palmas. Ven- dono ricordini e gadget ai turisti, che però ora scarseggiano. I mi- granti arrivati recentemente oc- cupano invece anche qui i mega hotel svuotati dal Covid-19. Nella piazzetta centrale conosco una ragazza senegalese che fa treccine ai capelli per 10 euro, e un ragazzo della Guinea che vor- rebbe trovare una donna bianca un po’ «più grande» di lui e spo- sarla, per rimanere a vivere a Maspalomas. Parlo con quattro ragazzi del Mali, dove una guerra interna dura da anni. Ci scambiamo i numeri di telefono. Vorrebbero venire in Italia e in- contrarmi al loro arrivo. Come tutti i migranti ospitati negli hotel dell’isola, hanno al polso un braccialetto giallo con un codice identificativo. CAMPO O PRIGIONE? Altri migranti purtroppo sono stati meno fortunati, e sono stati e Kios in Grecia. Nel frattempo, sta cercando di firmare accordi con Marocco e Senegal, per limi- tare le partenze e aumentare i rimpatri, che per il momento fati- cano a essere stipulati. Dei 23mila migranti arrivati nel 2020, pochissimi riusciranno ad arri- vare dove vorrebbero: Spagna continentale, Francia, Germania, Nord Europa. La maggior parte continuerà a essere trattenuta in queste isole, senza futuro. In un limbo: senza tornare indietro e senza poter andare avanti. STRATEGIA DISCUTIBILE La strategia anti migratoria euro- pea è chiara: sigillare le frontiere e non concedere, se non in po- chi casi eccezionali, il diritto di asilo politico. Una strategia sba- gliata che mostra come i governi europei non hanno alcuna inten- zione di aiutare le popolazioni in difficoltà. Ritengono più giusto bloccare i migranti, spesso pro- venienti da luoghi impoveriti da politiche economiche succubi degli interessi di multinazionali e paesi ricchi, invece di permet- tere loro la ricerca di una vita mi- gliore lontano dal proprio paese. Alberto Sachero, da Las Palmas A MC 31 MC

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