Missioni Consolata - Maggio 2021

uomo di grande pietà e giustizia, e che riteneva proprio dovere as- sicurare a tutti una vita dignitosa. Per se stesso considerava disdi- cevole vivere meglio dell’ultimo dei musulmani e viaggiava in in- cognito per vedere dove era il bi- sogno, e soccorrerlo. Di lui si rac- contano molte storie devozionali. In una di esse Ali giunge non ri- conosciuto a casa di una vedova, vede la miseria in cui vive con i suoi figli e si mette a servirli, poi porta loro del cibo, e, quando quella lo ringrazia, si schermisce, chiede perdono per non aver sa- puto compiere a tempo debito il compito di provvedere a loro. A questo punto la vedova capisce che il suo ignoto benefattore è, in oppressivi. È chiaro a che cosa si riferisse l’autore in quest’opera, uscita nel 1970, quando si trovava in esilio in Iraq e faceva parte dell’opposizione, non solo isla- mica, allo scià. Anche lui, come Zam, poi ottenne esilio politico in Francia. Una storia che si ripete. Dunque, per Khomeini è legittimo opporsi a un regime oppressivo, in quanto esso è corruttore di uo- mini. Questa parte del suo pen- siero non è sbandierata in Iran, dove sono anche censurati i di- scorsi da lui stesso tenuti dopo il ritorno in patria, là dove affer- mava che è diritto del popolo de- cidere attraverso un referendum la forma di governo che preferi- sce. Ma, in quel caso, natural- mente, il voto avrebbe dovuto ri- muovere la monarchia; com’è ef- fettivamente avvenuto col refe- rendum del 30-31 marzo 1979, che ha istituitoì la Repubblica isla- mica. Un potere che non garantisce al fedele musulmano un ambiente propizio alla sua crescita spiri- tuale, come per Khomeini era quello dello scià, è illegittimo ed è giusto fargli guerra. Al contrario, un potere che si basa sulla sharia e ha al proprio vertice una Guida spirituale, ossia il rappresentante di Dio in terra, dovrebbe creare le condizioni migliori perché quella crescita avvenga nel migliore dei modi. Qui è l’ ubi consistam (il fon- damento) del Governo islamico e la sua giustificazione. CLERO SCIITA, L’IPOCRISIA AL POTERE Dopo più di quarant’anni di go- verno assoluto del clero sciita, bi- sogna constatare che queste condizioni non ci sono ancora. Al contrario, la fede dei musulmani iraniani è stata, ed è messa a dura prova dal comportamento della classe politica al potere, che è continua fonte di scandalo, per- ché contraddice apertamente gli insegnamenti di pietà, giustizia, austerità impartiti dalla religione. Una delle figure più care ai fedeli sciiti è quella del primo imam, Ali, genero di Maometto, che fu il quarto califfo dell’islam, capo po- litico, oltre che spirituale, dei mu- sulmani. Di lui s’insegna che era realtà, il califfo. Che cosa vede, invece, il citta- dino della Repubblica islamica? Vede che religiosi e politici in- fluenti, sebbene predichino la ne- cessità di una vita modesta al servizio dei poveri, vivono in un lusso mal celato; vede che i più redditizi settori dell’economia sono monopolizzati da organiz- A MC Teocrazia | Islam sciita | Pena di morte | Diritti umani " Il clero al potere è continua fonte di scandalo. 25 maggio 2021 MC © Fondazione internazionale Oasis - modificato Kreativezone

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