Missioni Consolata - Maggio 2021
Amazzonia | Degrado ambientale | Land grabbing A MC 17 maggio 2021 MC Qui sopra: il completamento della Br-319 sarebbe un nuovo incentivo all’invasione. | Qui sotto: un foto- gramma tratto dal reportage della Bbc sulla vendita dell’Amazzonia via Facebook (febbraio 2021). | A si- nistra: il capitano Jair Messias Bol- sonaro, dal 2019 presidente del Brasile; papa Francesco abbraccia Raoni, noto leader indigeno di et- nia caiapó (maggio 2019). * © BBC Brasil condono del grilagem (Medida provisoria 910 nota come « MP da grilagem », trasformata in pro- getto di legge 2.633/2020). Le invasioni dei minatori illegali sono brevi nel tempo, ma forse ancora più nefaste: una volta ot- tenuto il prodotto (oro, in primis), lasciano la zona devastata per passare a un’altra. Le immagini dei territori amazzo- nici dopo il passaggio dei garim- peiros sono più impressionanti di una foresta abbattuta o bru- ciata, di un pascolo occupato da migliaia di vacche o di un ter- reno coltivato a soia transgenica. Sono «cicatrici nella foresta» come le definisce il titolo di un recente (marzo 2021) rapporto redatto dall’associazione indi- gena guidata da Davi Kopenawa ( Hutukara associação yano- mami , Hay) e dall’ Instituto so- cioambiental (Isa). E si tratta di cicatrici profonde: nel solo 2020, sul territorio degli Yanomami le aree degradate sono aumentate di 500 ettari, soprattutto lungo i letti dei grandi fiumi (Uraricoera, Mucajaí, Catrimani e Parima). L’attività mineraria, viene osser- vato, non è più quella dell’uomo solitario che cerca l’oro con stru- menti artigianali. Oggi è diven- tata un’attività d’impresa con in- vestimenti importanti in macchi- nari, materiali e logistica e l’uti- lizzo di aerei, elicotteri e barche. I vari addetti vengono normal- mente pagati in grammi d’oro. Inoltre, la vicinanza forzata con i garimpeiros ha prodotto tra gli indigeni un’esplosione di casi di malaria (le aree disboscate facili- tano la diffusione delle zanzare) e di Covid-19, oltre che di avvele- namento da mercurio (utilizzato dai minatori). COMPLICITÀ INTERNAZIONALI Se non ci fossero sbocchi di mercato per i prodotti amazzo- nici, verrebbero meno le motiva- zioni economiche e speculative di latifondisti, tagliaboschi e mi- natori. Un rapporto prodotto da un’altra organizzazione indigena ( Articu- lação dos povos indígenas do Brasil - Apib con Amazon Watch , 2020) concentra l’attenzione sulle «complicità nella distru- zione» dell’Amazzonia da parte di imprese, banche (tra cui GP Morgan Chase, Citigroup, Bank of America), istituti finanziari e società di fondi d’investimento stranieri (come la BlackRock, la più grande del mondo). «Ogni giorno - si legge all’inizio del rapporto -, la soia, la carne, i minerali e altre materie prime prodotte su larga scala in Brasile sbarcano nei porti dei paesi di Europa, Sud America, Cina, Stati Uniti e altri mercati globali. Molte volte, queste merci lasciano die- tro di sé ferite di abusi dei diritti umani e di devastazione ambien- tale che minacciano il futuro della più grande foresta tropicale del mondo e i suoi popoli e, di conseguenza, il futuro del nostro clima». «Non c’è dubbio - si legge ancora - che sia l’avanzata illegale sulle terre indigene che la distruzione dilagante dei biomi brasiliani sono collegati di- rettamente ai vantaggi estrattivi ottenuti dall’iniziativa privata». L’accusa è chiara e non smenti- bile: «La devastazione della più grande foresta pluviale del pia- neta, con le sue gravi implica- zioni per la stabilità climatica,
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