Missioni Consolata - Maggio 2021

16 maggio 2021 MC * AMAZZONIA - BRASILE © Alan Santos / PR © Vatican News " «L’Amazzonia è nostra. Non dell’umanità» " «Questa terra è anche “nostra”» mato l’impegno solenne per la difesa dell’ambiente affermando che l’Amazzonia è praticamente intoccata. Ma, soprattutto, aveva detto: «L’Amazzonia è nostra, non dell’umanità». A Bolsonaro aveva risposto non un presidente, ma papa France- sco, considerato da molti come il leader più autorevole del pen- siero ambientalista. L’Amazzo- nia, ha precisato il papa nell’e- sortazione apostolica Querida Amazonia , «è anche “nostra”» (QA 5). «TERRA DI NESSUNO» È dal Brasile, principale paese amazzonico, che è necessario partire per inquadrare la situa- zione. Una situazione molto grave, che la pandemia ha peg- giorato. La filosofia del governo Bolso- naro è chiara. La difesa dell’A- mazzonia e dei suoi abitanti ori- ginari è considerata un intralcio allo sviluppo economico e all’ar- ricchimento individuale. Per- tanto, ogni legge ambientale va superata e ogni difensore (orga- nizzazione o persona) reso im- potente. I popoli indigeni vanno scacciati dalle loro terre o elimi- nati (culturalmente più che fisica- mente) perché costituiti da es- seri inferiori, incapaci di com- prendere i principi economici che regolano la società bianca. Francesco parla di «una falsa “mistica amazzonica”». Scrive il papa al punto 12 di Querida Amazonia: «È noto infatti che da- gli ultimi decenni del secolo scorso l’Amazzonia è stata pre- sentata come un enorme spazio vuoto da occupare, come una ricchezza grezza da elaborare, come un’immensità selvaggia da addomesticare». È da questa concezione dell’Amazzonia come « terra nullius » che, oggi come ieri, deriva la sua inva- sione da parte di: fazendeiros (latifondisti dell’agrobusiness), madeireiros (tagliaboschi), ga- rimpeiros (minatori) sotto lo sguardo disattento se non l’om- brello protettivo dello stato. Uno stato intenzionato a completare la strada da Porto Velho a Ma- naus, nota come Br-319, che aprirebbe nuovi, pericolosissimi varchi nell’Amazzonia. In tutto questo, il metodo più subdolo perché ammantato da un falso alone di legalità («bianca») è quello conosciuto come grilagem ( land grabbing , in inglese), l’accaparramento di terre. Il sistema generalmente ri- guarda terre pubbliche o terre occupate da secoli da popoli in- digeni o comunità tradizionali (come quilombolas e ribei- rinhos ). Secondo un’associazione legale di Bahia ( Associação de Advo- gados de trabalhadores rurais no estado da Bahia , Aatr), il fe- nomeno del grilagem è passato nel tempo da una falsificazione rudimentale dei documenti (dando loro un’apparenza di vec- chiaia utilizzando escrementi di grilli, da cui il nome) a procedi- menti più sofisticati per trascri- vere le false proprietà nei registri immobiliari. È così che i latifondi per l’allevamento bovino o le monocolture (soia, soprattutto) si sono incrementati a dismisura e i loro proprietari, veri e presunti, si sono insediati nei parlamenti ( bancada ruralista ) per promuo- vere leggi in loro favore, contro l’ambiente e i popoli indigeni. Una delle norme più vergognose studiate dal governo Bolsonaro è proprio la regolarizzazione delle terre pubbliche illegal- mente occupate, in una parola il

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