Missioni Consolata - Aprile 2021

st’ultimo periodo ospitiamo circa 20-30 persone a notte. Al mo- mento stiamo presentando un progetto con la prefettura per poter continuare a fornire assi- stenza». Dalle 4 del pomeriggio alle 10 del mattino, gli operatori del rifu- gio forniscono un pasto caldo, abbigliamento pesante e un letto ai migranti in transito, bloccati dalle condizioni meteorologiche o respinti dalla polizia francese. Qui l’associazione Rainbow for Africa fornisce assistenza sanita- ria e l’Associazione di Studi giuri- dici per l’immigrazione consu- lenze legali, così come fanno gli operatori della Diaconia Valdese in un ufficio a pochi passi dalla stazione di Oulx. Oltre al rifugio Fraternità Massi, da dicembre 2018, a Oulx è stata occupata una casa cantoniera, attualmente a rischio di sgom- bero, che offre accoglienza 24 ore su 24, diventando un punto di riferimento per numerosi mi- granti in transito che possono sostare nelle ore diurne, prima di tentare l’attraversamento not- turno. La chiusura della casa limi- terebbe l’assistenza ai migranti, che non avrebbero un ricovero dove ripararsi di giorno. IL GAME INFINITO Alle 16.40 di alcuni giorni dopo il primo tentativo di superamento del confine nella neve, Fawzia, Nadim e Tamkin provano a la- sciarsi alle spalle l’Italia in Flix- bus, la compagnia internazionale di autobus low cost. Pur avendo acquistato un regolare biglietto fino a Lione, la traversata dura meno del previsto. Infatti, arrivati in prossimità del tunnel del Frejus, la polizia di frontiera fran- cese procede al controllo dei do- cumenti. In pochi istanti Fawzia e i suoi figli si ritrovano fuori dal- l’autobus. Senza fornire maggiori spiegazioni, la gendarmerie ri- fiuta l’ingresso alla famiglia, affi- dandola alla polizia italiana che la scarica a Oulx, a pochi passi dal rifugio Fraternità Massi. «Chi arriva dalla rotta balcanica sa che la logica dei respingimenti da parte della polizia si ripete sulle successive frontiere. Una sorta di “game infinito”, un gioco al massacro che, in maniera più o meno violenta, inizia da quando i cittadini extracomuni- tari arrivano ai confini dell’U- nione europea fino al paese di destinazione - dichiara Davide Rostan, il pastore valdese di Susa -. Dopo decine e decine di tentativi di attraversamento, i mi- granti spesso riescono a supe- rare le frontiere, ma il costo in termini economici, fisici e psico- logici è incalcolabile». Fawzia, Nadim e Tamkin sono stati respinti lungo tutto il viag- gio, dall’Ungheria, dalla Roma- nia, dalla Croazia e infine dalla Francia. Da novembre 2020, in seguito all’attentato terroristico di Nizza * EUROPA " Abbiamo speso circa 65mila dollari per il viaggio. Mi sembra impossibile. 24 MC Qui: migranti nella neve cercano la strada con l’aiuto del cellulare. Il loro obiettivo è arrivare in Francia. A destra: Lavdosh Maliqaj è un operatore della Fondazione Talità Kum. Qui intento a preparare la cena per gli ospiti. * *

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