Missioni Consolata - Aprile 2021

madre ha smesso di lavorare e mia sorella di andare a scuola, per paura di essere uccise in strada - continua Nadim -. Ab- biamo lasciato il quartiere, ma ci hanno ritrovati. La cosa che mi rattrista di più è che non ho mai capito chi fossero quelle per- sone, se affiliati del governo o militanti Talebani. Scappare era l’unica possibilità che vedevamo. Abbiamo barattato la casa, l’au- tomobile e i gioielli di mia madre con un nostro cugino, in cambio dei soldi per il viaggio». E così, una mattina di inizio di- cembre 2019, Nadim, Tamkin e Fawzia si sono lasciati alle spalle Kabul. Con un biglietto aereo e il loro passaporto sono volati a Du- bai, ma dagli Emirati Arabi non c’era modo di arrivare libera- mente in Germania. Il passaporto afghano permette di viaggiare unicamente in 30 paesi al mondo, e nessuno di questi è uno stato europeo. «Abbiamo speso 45mila dollari per acquistare tre passaporti di nazionalità inglese - spiega Na- dim -. Quasi tutti i nostri soldi sono andati in fumo così, ma non vedevo alternativa». Il passa- porto inglese permette ancora oggi di muoversi senza richiesta di visto turistico in 130 stati, no- nostante le restrizioni di movi- mento imposte dal Covid-19. Acquistati tre biglietti per Fran- coforte, durante uno scalo a Bu- dapest, la polizia ungherese si è resa conto che i passaporti della famiglia erano falsi. Senza dar loro la possibilità di richiedere asilo politico e, contravvenendo al principio di non refoulement sancito dalla Convenzione di Gi- nevra, la polizia di frontiera ha trasportato Fawzia e i suoi figli di fronte alla recinzione innalzata dall’Ungheria sul confine con la Serbia. Aperto il cancello, li ha scaricati nel paese dell’ex Jugo- slavia. I BALCANI Il governo di Viktor Orbán, da anni, si distingue per una politica xenofoba e aggressiva nei con- fronti dei migranti. Il 17 dicembre 2020, la Corte di giustizia dell’U- nione europea ha condannato l’Ungheria per non aver rispet- tato l’obbligo di garantire l’ac- cesso alla procedura di richiesta d’asilo in particolare alle persone in arrivo dalla frontiera serba. Nadim, Tamkin e Fawzia sono ri- masti un anno in Serbia, tra i campi per migranti di Vranje, nel Sud del paese, a Š id, a pochi chilometri dal confine croato, e a Krnja č a, Belgrado. «Niente era umano, neppure il cibo - continua Nadim -. Non po- tevamo lavorare, non avevamo assistenza legale, e la gente ci chiamava terroristi. Abbiamo provato a scappare dalla Serbia a piedi dieci volte, ma siamo sempre stati respinti. Le prime quattro volte abbiamo provato a spesso ricoperte da una pesante coltre di neve durante l’inverno. Sanno bene cosa significhi ad- dentrarsi tra i boschi, con il ri- schio di perdersi o di essere vit- time di ipotermia. Ma l’urgenza di arrivare dall’altra parte supera la paura, in partico- lare ora che non hanno più un soldo e sono riusciti a lasciarsi alle spalle la Serbia e la rotta bal- canica, dove sono stati intrappo- lati per un anno, continuamente respinti dalla polizia croata e ru- mena nei loro tentativi di oltre- passare i confini dell’Europa. LA VITA IN AFGHANISTAN Nadim è un attivista per i diritti umani. «Tutto è iniziato nel 2015, quando Farkhunda Malikzada è stata lapidata da una folla imbe- stialita, accusata ingiustamente di aver bruciato il Corano - rac- conta Nadim -. Quella brutalità mi ha spinto a scendere in piazza per chiedere giustizia e da quel giorno sono diventato un attivista e membro del Civil society human rights network, un consorzio di organizzazioni per i diritti umani in Afghanistan. Partecipavo spesso a programmi radiofonici per parlare di diritti delle donne e degli sfollati». Qualche tempo dopo, un gruppo di persone armate e a viso co- perto ha fatto irruzione in casa di Fawzia, minacciando di uccidere tutta la famiglia se Nadim non avesse chiuso la bocca. «Mia Qui: operatori e mezzi della Croce Rossa a Oulx, pronti per soccorrere i migranti. A sinistra: la cittadina di Oulx, in alta Valle Susa, centro di snodo per il passaggio delle Alpi verso la Francia. * * 21 aprile 2021 MC Respingimenti | Migranti | Balcani | Valichi alpini A MC

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=