Missioni Consolata - Aprile 2021

LE ATTESE DELLA GENTE I burundesi, in generale, sono in attesa di vedere se ci sarà un ef- fettivo miglioramento, con un mi- nimo di speranza e una certa preoccupazione. «Da quando è stato eletto il nuovo presidente, molte per- sone vivono uno stato di attesa e allerta. Aspettano e cercano di capire cosa sta succedendo. Inoltre si comincia a parlare di rotture interne al partito. Ci sono stati arresti di personalità del Cndd-Fdd. Una probabile lotta interna per il potere», ci racconta Valeria Alfieri, ricercatrice, esperta della regione dei Grandi Laghi africani. Un altro fronte contro il regime burundese è quello dell’opposi- zione armata. Sebbene il governo la neghi, esistono dei gruppi ar- mati burundesi che hanno le basi nella confinante Repubblica de- mocratica del Congo (Rdc) e con- ducono assalti di disturbo. «Si tratta di partiti di opposizione che stanno cercando di mettere in piedi dei movimenti armati. Altri sono legati ai golpisti del 2015. Avvengono reclutamenti nei campi di rifugiati burundesi all’estero. Cominciano a dare fa- stidio quando riescono a muo- versi tra Congo e Rwanda, e se sione e incitazione alla vio- lenza». «Il presidente ha delle buone in- tenzioni ma non avrà la possibi- lità di realizzare la sua politica, perché è circondato da uomini molto duri. Sono quelli che gli aveva indicato Nkurunziza e lui ha seguito queste direttive per- ché considera il suo predeces- sore come il suo grand père (nonno)», ci confida una fonte burundese. Qualcuno dice addi- rittura che non è il presidente a dirigere il paese, ma il primo mi- nistro. «Ad esempio, non nomina nessuno, sono tutti uomini di Bunyoni». Un altro aspetto critico per un cambio di passo, è la base del partito, quella che controlla il ter- ritorio. Tutte le autorità locali, province, comuni, fino al livello più capillare di divisione ammini- strativa, la collina, sono dirette da gente del Cndd-Fdd. «Il paese è totalmente controllato. Se, come giornalista devo andare a fare un servizio nell'interno, devo chie- dere il permesso al governatore, che mi segnala al cumune e in- fine al capo collina», ci dice il giornalista di Bujumbura. La strut- tura piramidale difficilmente cam- bierà, e il rischio è che manterrà la sua rigidità. riescono a mettere le mani su ri- sorse minerarie per finanziarsi. Tutto è molto legato a quello che succede in Congo». Continua la ricercatrice. «In Rwanda il presi- dente Paul Kagame non è inte- ressato all’instabilità, ma chiude un occhio su questi movimenti». Il 2 febbraio scorso una delega- zione dell’Unione europea è stata in visita a Bujumbura dove ha iniziato una serie di incontri con il ministro degli Esteri Albert Shingiro. Le due parti hanno pre- visto un percorso per giungere all’eliminazione delle sanzioni entro fine novembre. Le sanzioni, oltre quelle dirette ad alcuni alti funzionari, hanno privato il governo del Burundi di aiuto budgetario di circa 430 mi- lioni di euro in cinque anni. D’al- tro canto i rappresentanti dei paesi membri non sono stati più ricevuti nei ministeri burundesi, la repressione dei diritti umani è aumentata, mentre il Burundi ha intensificato gli affari con la Cina e la Russia. Insomma, come dire, dopo cinque anni di separa- zione, approfittiamo del nuovo presidente più presentabile, per cercare di ricostruire una rela- zione che conviene a tutti, con buona pace dei diritti umani. Marco Bello A MC 17 aprile 2021 MC

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