Missioni Consolata - Aprile 2021

viati in Eritrea per addestrarsi e si dice siano stati impiegati per combattere nel Tigray. Gli Emi- rati arabi uniti invece avrebbero schierato propri droni facendoli decollare dalla loro base in Eri- trea, anche se la loro presenza è stata denunciata solo dai media vicini al Tplf». QUALE FUTURO? Quello in Tigray è stato un con- flitto locale che avrà profonde ri- cadute a livello nazionale. La sconfitta del Tplf ha (al mo- mento) messo la sordina a un forte movimento di fronda che minacciava direttamente il po- tere di Abiy Ahmed. In questo senso, la sconfitta invia un mes- saggio ad altre importanti forze etnonazionaliste, come l’ Oromo liberation front , e quelle che hanno destabilizzato la tormen- tata regione di Benishangul-Gu- muz. L’allontanamento del Tplf dalla politica nazionale può inoltre es- sere visto, come è scritto in uno studio elaborato per Ispi da Aleksi Ylönen, del Center for in- La nostra fonte conferma che gli scontri sul campo non sono ter- minati, e che i miliziani del Tplf stanno continuando a combat- tere sulle montagne. «Abbiamo udito spari di artiglieria pesante - ricorda -. Apparentemente erano lontani, ma erano talmente forti che li abbiamo sentiti all’interno della nostra abitazione con porte e finestre chiuse. La salva è du- rata per circa 10-15 minuti poi è finita all’improvviso com’era ini- ziata». Da più parti si segnala la pre- senza di soldati eritrei, somali, emiratini, miliziani amhara. La no- stra fonte non ha visto di per- sona i militari di Asmara, né quelli somali o emiratini, ma ha raccolto testimonianze sulla loro presenza. «Da quanto mi hanno raccontato - osserva la nostra fonte -, gli eritrei avrebbero an- nesso una striscia di confine set- tentrionale a Nord di Adigrat. Gli eritrei sono temuti per la cru- deltà e i saccheggi. Mi hanno raccontato che spesso uccide- rebbero civili innocenti vendi- candosi per le perdite subite du- rante i combattimenti». La nostra fonte ha raccolto testi- monianze anche sui miliziani di etnia amhara, sui somali e sugli emiratini. «Secondo quanto mi hanno detto le persone del po- sto - continua -, anche i miliziani amhara saccheggerebbero il ter- ritorio. Per quanto riguarda i so- mali, sono stati visti da testimoni oculari nelle loro uniformi vicino a Macallè. Farebbero parte di quei reparti che erano stati in- A MC 13 aprile 2021 MC " Quella che sembra una vittoria semplice, potrebbe trasformarsi in una sorta di Vietnam per gli etiopi. ternational studies di Lisbona, come una mossa «per promuo- vere l’unità e l’armonia etnica», portando «a una ripresa della po- polarità e alla fiducia in un pro- getto nazionale comune». Rimuovere il Tplf da un ruolo preminente nella politica e nel- l’economia nazionali e garantire che non riprenderà il potere nel processo di liberalizzazione eco- nomica, è scritto nell’analisi di Ylönen, «sembra essere stato cruciale nei calcoli dell’ammini- strazione Abiy», perché favori- rebbe «una graduale apertura dell’economia» rispetto alla vi- sione localista dei Tigrini. Il premier dovrà però ora pagare un prezzo elevato per il soste- gno ricevuto da Asmara e dalle milizie amhara. Molto probabil- mente alle truppe eritree sarà concesso il permesso di occu- pare quelle aree nel Tigray asse- gnate all’Eritrea nella decisione della Commissione per i confini Eritrea-Etiopia del 2002 (al ter- mine della guerra del 1998- 2000). A loro volta le milizie amhara potranno riprendere il controllo delle terre che erano state ritenute rubate durante il governo del Tplf. Enrico Casale A sinistra: 22 novembre 2020. I ri- fugiati etiopi si radunano sulle rive di un fiume di confine con il Su- dan, nell’area di Hamdayit, nello stato sudanese di Kassala. Il con- flitto ha ucciso centinaia di per- sone e ne ha costrette altre mi- gliaia a fuggire nel paese vicino. Qui: 20 novembre 2020, ospedale universitario di Gondar. Un sopravvissuto al massacro di Mai Kadra del 9 novembre 2020. Alcuni rifugiati tigrini di Mai Kadra, fuggiti in Sudan, incolpano le forze governative per le ucci- sioni. La Commissione etiope per i diritti umani (Ehrc, il cui commis- sario capo, Daniel Bekele, è stato nominato dal primo ministro Abiy Ahmed) accusa invece il gruppo di Tigrini noto come «Samri» di pren- dere di mira i lavoratori stagionali non tigrini che lavorano nelle fat- torie di sesamo e sorgo nella zona. * * © Eduardo Soteras / AFP

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