Missioni Consolata - Marzo 2021
51 MC LA VITA SOSPESA DI FUKUSHIMA GIAPPONE MC A sma non era riuscito a distrug- gere. Le vittime furono venti- mila, il 92% delle quali causate dallo tsunami. Le due centrali nucleari di Fuku- shima gestite dalla Tepco ( Tokyo electric power com- pany ), la più grande compagnia elettrica della nazione, furono inondate dalla marea che in- vase le stanze dove erano collo- cati i generatori di emergenza. Senza elettricità, le pompe non riuscirono a immettere l’acqua di raffreddamento nei reattori i quali iniziarono a surriscaldarsi. La situazione fu riportata sotto controllo a Fukushima Daini (Fukushima 2), ma a Fukushima Daiichi (Fukushima 1) tre dei sei reattori subirono una parziale fusione del nocciolo liberando radioisotopi, in particolare xeno- 133, iodio-131, cesio-134, cesio- 137, tellurio-132, stronzio-90 che si sparsero nell’ambiente. I venti trasportarono tra il 70 e l’80% della radioattività sulle ac- que dell’oceano antistanti la centrale, mentre il restante 20- 30% si depositò su una lingua di terra che si incuneò per circa quaranta chilometri nell’entro- terra. TROPPE FALSITÀ Migliaia fra artigiani, agricoltori, pescatori rimasero senza lavoro e l’agricoltura della zona, set- tima tra le prefetture del Giap- pone in termini di produzione totale, ma seconda per prodotti biologici, si afflosciò. Q uest’anno il Giap- pone ricorda il de- cimo anniversario di tre eventi che hanno condizionato la politica e l’assetto sociale dell’intera nazione. Alle 14.46 dell’11 marzo 2011, un terremoto di magnitudo 9.0 sconvolse le regioni orientali affacciate sull’Oceano Pacifico. Una cin- quantina di minuti dopo, una serie di ondate alte tra i tre e i quattordici metri, raggiunse le coste del Tohoku penetrando per diversi chilometri nell’entro- terra, e devastando ciò che il si- Oltre alle radiazioni scaturite dall’incidente nucleare del 2011, la popolazione e il territorio di Fukushima hanno dovuto sopportare alte dosi di disinformazione. Anche per questo la rinascita è difficile. di PIERGIORGIO PESCALI A dieci anni (2011-2021) dal disastro nucleare Qui: un piccolo altare in ricordo delle vittime dello tsunami del 2011 nella provincia di Fukushima. * © Piergiorgio Pescali
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