Missioni Consolata - Marzo 2021

Come si spiega dunque l’enigma Karadima? Come ha fatto un uomo «di tanta poca luce e tante meschine ambizioni» ad arrivare a guidare la spiritualità della élite cilena, a costruire una rete di favori, abusi e silenzi? Lo ha fatto solo «grazie a giganteschi aiuti arrivati dalle convin- zioni politiche e morali delle élite degli anni ’80, le quali erano attratte dal suo messaggio sem- plice: il peccato peggiore è quello sessuale, la salvezza e la bontà si raggiungono pregando in una cappella, senza occuparsi di ciò che accade al di fuori del proprio circolo sociale». Nell’am- biente di El Bosque, la predicazione di Karadima permetteva alle élite di conciliare la ricchezza materiale, la condizione di classe dominante e la fede, dentro un sistema di protezione garantita dalla dittatura militare. Il messaggio di Karadima «riscaldava le loro anime», conclude l’inchiesta del libro I segreti dell’impero Karadima . L’arcivescovo della Solidaridad Mentre le élite cilene accorrevano al pulpito di Karadima e si tappavano occhi e orecchie di fronte ai mormorii di abusi e di corruzione, nella stessa città di Santiago vi era un’altra chiesa. Il 4 ottobre 1973, nel giorno di San Francesco, meno di un mese dopo il golpe militare, è nato il «Comitato di Cooperazione per la pace», pro- mosso dall’arcivescovo di Santiago, Raúl Silva Henríquez, per la chiesa cattolica, insieme ai rap- presentanti dell’ebraismo e delle confessioni lu- terana e ortodossa e alcuni pastori evangelici. L’obiettivo era quello di vigilare in modo stabile sulla violazione dei diritti umani perpetrati fin dal primo giorno dell’insediamento di Augusto Pinochet. Per due anni, questo gruppo ha offerto assistenza sociale e legale ai detenuti, a coloro che subivano le torture e le crudeltà degli agenti del generale. Nel 1975, a causa delle pressioni della dittatura, il Comitato è stato sciolto. L’arcivescovo Raúl Silva Henríquez ha però reagito chiedendo e otte- nendo da Paolo VI la creazione della «Vicaría de la solidaridad». Così, mentre la repressione di Pinochet non co- nosceva pause, la Vicaría, grazie alla protezione della Chiesa cattolica, ha potuto continuare il la- voro interrotto del Comitato per la pace. Le sue attività erano divise in quattro dipartimenti: giu- ridico, del lavoro, agricolo e territoriale, arrivando a impiegare fino a 300 persone, tra giuristi, me- dici, psicologi e altro personale. Oltre a offrire di- fesa giuridica, promuoveva attività lavorative e di formazione, pubblicava la rivista Solidaridad , or- ganizzava mense sociali che alimentavano mi- gliaia di persone al giorno durante la crisi del 1982. Ed è diventata il punto di raccolta delle de- Cile, Plaza Dignidad 49 marzo 2021 Hanno firmato questo dossier: FEDERICO NASTASI - Dottorando in econo- mia, ricercatore presso il Cepal (Comisión eco- nómica para América Latina), giornalista indipendente. Vive in America Latina, tra Mon- tevideo e Santiago del Cile, collaborando con radio, riviste, quotidiani in italiano e spagnolo. Ha raccontato il referendum cileno con la newsletter «Plaza Dignidad - Lettere dal Cile». È alla sua prima collaborazione con MC. A CURA DI PAOLO MOIOLA - Giornalista, re- dazione MC. FOTO DELLE COPERTINE @ Un’enorme folla di manifestanti in Plaza Italia, a Santiago, il 25 ottobre 2019 (pag. 35; foto Muhammed Emin Canik / Anadolu Agency / AFP); monu- mento a Salvador Allende, a Santiago (pag. 50; foto Paolo Moiola). A sinistra : vista parziale della torre campanaria di una chiesa in legno dell’isola di Chiloé. Costruite dai gesuiti, 16 di esse, nel 2000, sono state dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Archivio MC ● Paolo Moiola, «Buon lavoro, presidenta» , maggio 2014; ● Paolo Moiola, Il peso della memoria , giugno 2014; ● Paolo Moiola, Forse Darwin piangerebbe , luglio 2014; ● Paolo Moiola, Eroi e terroristi in un paese ingiusto , gennaio 2011; ● C. Meneses - L. Rubino, Dietro i sorrisi , l’ombra del generale , aprile 2010. Tutti gli articoli sono scaricabili - gratuita- mente - in formato Pdf dalla sezione dello «sfogliabile» ospitata sul sito della rivista. nunce di sparizione, permettendo così di co- struire un archivio dei desaparecidos . In almeno due occasioni, nel 1978 e nel 1984, ha promosso eventi pubblici a favore dei diritti umani. Non potendo chiuderla, il governo militare ha provato a più riprese a terrorizzare i suoi membri, tramite minacce, persecuzioni, espulsioni e anche assas- sinii. Ciononostante, la Vicaría ha continuato ad operare durante tutta la lunga notte della ditta- tura e si è sciolta solo nel 1992, con il ritorno della democrazia. Oggi esiste una Fondazione che ne conserva l’archivio e ne promuove la me- moria. Due modi di intendere la fede Raúl Silva Henriquez e Fernando Karadima sono le due facce della Chiesa in America Latina. Nelle differenze tra queste due figure, vi è la differente concezione della fede, del ruolo del pastore, del Concilio Vaticano II, del rapporto con le ingiustizie sociali. Una differenza che ha attraversato la Chiesa latinoamericana nel corso della seconda metà del Novecento e che è tuttora vigente. Federico Nastasi

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