Missioni Consolata - Marzo 2021
Sodano era assai vicino alla dittatura di Pinochet. È stato lui a coordinare, nel 1987, la visita di Gio- vanni Paolo II in Cile. Soltanto nel dicembre 2019, il prelato è stato allontanato da incarichi di re- sponsabilità da papa Francesco, per la copertura che aveva fornito all’ex padre messicano Maciel Marcial, fondatore dei Legionari di Cristo, pedo- filo e abusatore seriale. La ragnatela di Karadima è stata squarciata da una donna: Veronica Miranda. È stata lei, la sposa di James Hamilton, che ha cominciato a ri- fiutarsi di obbedire agli ordini del sacerdote, il quale l’aveva accusata davanti al marito di essere posseduta dal demonio. È stata lei che prima è riuscita a far parlare il marito in casa, poi ha sporto pubblica denuncia. Quando il matrimonio tra i due si è rotto, i coniugi sono stati inizial- mente isolati dal loro circuito sociale e accusati di mentire. Ma ormai il guscio era rotto. Insieme ad Hamilton, molti altri uomini hanno denun- ciato Karadima per gli abusi subiti. La verità è ve- nuta a galla, nonostante numerosi tentativi di insabbiamento del clero cileno: Karadima (con- dannato nel 2011 dal tribunale ecclesiastico e nel 2018 ridotto allo stato laicale da Francesco) è stato il punto più evidente di una rete di perver- sione presente dentro la chiesa cilena. Il viaggio di Francesco Nel suo (difficile) viaggio nel paese (15-18 gen- naio 2018), papa Francesco ha incontrato una de- legazione delle vittime di abusi: «Sento dolore e vergogna per il danno irreparabile causato ai gio- vani da alcuni ministri della Chiesa. È giusto chiedere scusa e appoggiare con ogni mezzo le vittime, e impegnarsi perché non accada mai più» ha detto il pontefice. la fede alla prassi assumendo un ruolo sociale. Il «Rasputin di Santiago» non si preoccupava delle ingiustizie sociali e infantilizzava i fedeli preten- dendo sottomissione, minacciando continua- mente l’inferno e disprezzando le donne, per le quali era previsto un ruolo di obbedienza e su- balternità. L’accesso al paradiso era garantito solo dalla fede cieca ne «El Rey» o «El Santito», come si faceva chiamare Karadima. Assistevano alle sue messe consiglieri di Pinochet, ricchi im- presari, ex terroristi di estrema destra, e soprat- tutto un gruppo di adolescenti fragili, spesso cresciuti senza padre. Quest’ultimo elemento era una delle chiavi che Karadima utilizzava per an- nichilire quei ragazzi e ottenerne favori sessuali, sfruttando il suo ruolo di padre spirituale e i se- greti della confessione. Le vittime avrebbero in seguito dichiarato di essersi sentite colpevoli di aver svegliato in lui il desiderio sessuale, a ri- prova della pervasività del controllo psicologico del loro carnefice. Il prete svolgeva poi un ruolo fondamentale: in- duceva - con ogni mezzo - «la vocazione» al sa- cerdozio nei giovani. El Bosque era un’oasi nel deserto delle vocazioni che la chiesa cilena stava attraversando. Karadima era il direttore spirituale di giovani brillanti che venivano da famiglie di destra, i quali poi scalavano facilmente le gerar- chie. Si stima abbia indirizzato una cinquantina di giovani al sacerdozio e che, grazie a loro, abbia costruito una ragnatela di potere nella nomen- klatura ecclesiastica cilena, «una rete di prote- zione attorno ai suoi abusi, l’alibi della sua perversione», dice Luis Lira (in J.A. Guzmán, G. Villarrubia, M. González, Los secretos del imperio Karadima , 2011). Grazie a questa rete, alla cono- scenza degli indicibili segreti di molti prelati e alla sua consuetudine con il potere, Karadima è entrato in relazione con Angelo Sodano, nunzio apostolico in Cile tra il 1977 e il 1988, l’epoca fe- roce della dittatura militare. Sodano lo avrebbe promosso negli ambienti romani, cercando i suoi consigli nelle nomine dei vescovi. Il punto di contatto tra Karadima e Sodano sarebbe stato Rodrigo Serrano Bombal, funzionario della Dina , la polizia segreta di Pinochet, secondo quanto ha raccontato il medico James Hamilton, una delle vittime del prete, che ha aggiunto: «Karadima era ultra pinochettista». 48 marzo 2021 La «Vicaría de la solidaridad» riuscì a resistere alle pressioni della dittatura. “ © Paolo Moiola ossier
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