Missioni Consolata - Marzo 2021

29 marzo 2021 MC © Esther Bubley - Library of Congress, Wa shington " Ancora oggi, negli Stati Uniti la minoranza nera è fortemente discriminata. A MC Neri americani*: i numeri (2019) ● popolazione nera: 48,2 milioni ● percentuale su totale: 14,7 per cento ● tasso di povertà: 20,8 per cento (10,1%**) ● tasso di disoccupazione: 6,1 per cento (3,3%**) ● educazione superiore (college): 29 per cento (45%**) ● stati con più neri: New York, California, Texas, Florida e Georgia ● città Usa con più neri: New York, Chicago, Detroit. (*) «Black population», «african americans» sono i termini più utiliz- zati negli Stati Uniti per indicare la popolazione nera. I termini «ne- gro» («negroes», al plurale) e «colored» sono caduti in disuso. (**) Percentuale per la popolazione «bianca». F ONTI : US Census Bureau (census.gov); US Bureau of Labor Statistics (bls.gov); US Department of Education (ed.gov). (Pa.Mo.) macroscopiche ingiustizie e ver- gognose umiliazioni: e tuttavia, grazie a una inesauribile vitalità, hanno continuato a cre- scere e a svilupparsi. Se le cru- deltà inaudite della schiavitù non sono riuscite a fermarci, l’opposi- zione con cui oggi abbiamo a che fare dovrà senza dubbio fal- lire. Noi conquisteremo la nostra libertà». La protesta dei cittadini neri, la lettera dal carcere e le violenze della polizia di Birmingham hanno una vasta eco portando la questione razziale all’attenzione generale. IL SOGNO DI MARTIN Pochi mesi dopo, la protesta si sposta a Washington, dove il Congresso sta discutendo il Civil Rights Act , la legge antidiscrimi- nazione presentata dal presi- dente John Kennedy. Il 28 ago- sto 1963 Martin Luther King, da- vanti a una folla di 250mila per- sone, pronuncia il suo discorso più famoso: I have a dream , ho un sogno. Il leader afroamericano delinea chiaramente la meta: «In Ame- rica, non ci sarà né riposo né tranquillità fino a quando ai neri non saranno concessi i loro diritti di cittadini». Ma le modalità per raggiungere quest’obiettivo sono, secondo Martin Luther King, precise e inderogabili: «In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risenti- mento. […] Non dovremo permet- tere che la nostra protesta crea- tiva degeneri in violenza fisica». Infine, ecco il sogno: «Io ho un sogno, che i miei quattro figli pic- coli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere». Il 3 luglio 1964, circa un anno dopo la marcia e il discorso di Washington, il presidente Lyn- don Johnson (sostituto dell’as- sassinato John Kennedy) firma il Civil Rights Act , avendo alle spalle Martin Luther King. La lotta non conosce pause. Po- chi mesi dopo (a marzo 1965), ancora nello stato dell’Alabama, Martin Luther King partecipa alle marce da Selma a Montgomery, la prima delle quali repressa dalla polizia, attuate per recla- mare il diritto di voto anche per gli afroamericani. Pochi mesi dopo, il 6 agosto 1965, il presi- dente Johnson firma il Voting Ri- ghts Act , con il quale i neri otten- gono finalmente l’accesso al voto. Martin Luther King non potrà però continuare a perseguire il suo sogno perché viene assassi- nato a Memphis, in Tenneesee, il 4 aprile 1968, all’età di 39 anni. DA OBAMA A TRUMP Nelle elezioni del novembre 2008 viene eletto Barack Obama, primo presidente afroa- mericano nella storia degli Stati Uniti. I problemi razziali del paese non si risolvono però con la sua elezione. Con Obama la condizione dei neri migliora nel campo dell’istruzione e della sa- lute, ma non in quello del lavoro e del reddito. A dimostrazione del cammino ancora da percorrere, la circo-

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