Missioni Consolata - Marzo 2021
ANNI CINQUANTA: LA STORIA CAMBIA Dopo la prima guerra mondiale, cambia il clima generale e cam- bia anche la Corte suprema. Nel 1950, la «Associazione nazio- nale per il progresso delle per- sone di colore» ( National Asso- ciation for the Advancement of Colored People , Naacp) chiede a un gruppo di genitori afroame- ricani tra cui Oliver Brown di To- peka (Kansas) di tentare di iscri- vere i propri figli a scuole per soli bianchi ( all-white school ). Oliver prova a iscrivere la figlia Linda, 9 anni, alla scuola ele- mentare Sumner della cittadina, ma l’iscrizione viene negata in quanto l’istituto non accetta bambini di colore. L’associa- zione afroamericana raccoglie altri 12 casi e intenta una causa collettiva conosciuta come «Brown contro l’ufficio scola- stico» (Brown v. Board of Educa- tion of Topeka, Kansas). Nel 1954, la Corte suprema senten- zia che «sistemi d’istruzione se- parati sono per essenza ine- guali. [I ricorrenti], in ragione della segregazione qui conte- stata, sono stati privati dell’u- guale protezione davanti alla legge». Un anno e mezzo dopo questa storica sentenza accade un altro evento che segnerà la storia dei neri d’America. IL BUS DI ROSA PARKS Montgomery, Alabama, 1 dicem- bre 1955. Al termine della sua giornata lavorativa, Rosa Parks, una donna nera di 42 anni, * STATI UNITI © Jack Delano marzo 2021 MC 28 In alto: un’insegna nella stazione delle corriere di Durham, in North Carolina, nel 1940, indica la sala d’attesa per i neri («colored»), come prevedono le norme Jim Crow. | Qui: un’indicazione speci- fica per i neri nella stazione di Rome, Georgia, nel 1943 (sul muro si può notare una rivista con un ti- tolo su Hitler). * prende l’autobus per tornare a casa sistemandosi sul primo se- dile dietro la parte riservata ai bianchi. Le norme della città di Montgomery richiedono infatti che tutti i mezzi di trasporto pub- blico abbiano posti separati per bianchi (nella parte anteriore) e neri (in quella posteriore). Durante il suo percorso l’auto- bus si riempie e vari passeggeri bianchi rimangono in piedi nel corridoio. L’autista se ne ac- corge, ferma il mezzo e sposta il cartello che separa le due se- zioni indietro di una fila, chie- dendo a quattro passeggeri neri di lasciare i loro posti ai bianchi. Tre di loro obbediscono all’auti- sta, mentre Rosa Parks si rifiuta. «Non credo che debba alzarmi», risponde la donna. A quel punto, l’autista chiama la polizia. Que- sta arresta la donna per viola- zione delle norme locali e la porta alla centrale. Verrà rila- sciata quella notte dietro cau- zione. Pochi giorni dopo - il 5 dicembre - al processo Rosa Parks viene condannata al pagamento di una multa. La storia della donna fa però nascere tra la comunità afroamericana di Montgomery una protesta civile e pacifica di grande portata: il boicottaggio degli autobus della città. Circa 40mila pendolari afroamericani iniziano a disertare i mezzi pub- blici, scegliendo di muoversi a piedi o su taxi da loro stessi or- ganizzati. La protesta (funestata anche da violenze dei segregazionisti) prosegue per 381 giorni fino al 13 novembre 1956. In quella data la Corte suprema degli Stati Uniti dichiara incostituzionale la se- gregazione sui trasporti pubblici. LA PRIGIONE DI BIRMINGHAM La lotta di Rosa Parks è stata gui- data dal giovane e preparato pa- store della Dexter Avenue Bap- tist Church di Montgomery. Il suo nome è Martin Luther King. Nel 1957, assieme ad altri pastori e leader neri, King fonda ad Atlanta, sua città natale, la Southern Christian Leadership Conference (Congresso dei diri- genti cristiani del Sud), organiz- zazione per i diritti civili. Nel 1959, King viaggia in India, dove approfondisce la filosofia non- violenta di Ghandi. Il suo lavoro di pastore è ad Atlanta, ma la sua attività principale è ormai gi- rare il paese per parlare di razzi- smo e diritti civili. Inevitabilmente si scontra più volte con le auto- rità. A Birmingham, Alabama, una città con alti livelli di segre- gazione, lancia una grande cam- pagna di resistenza, coinvol- gendo nella protesta anche ra- gazzi. Viene arrestato. Nell’aprile 1963 pubblica la «lettera dal car- cere di Birmingham» in cui con- trobatte alle critiche pervenutegli dagli ecclesiastici bianchi della città e spiega la pratica della di- sobbedienza civile nonviolenta. «Per oltre due secoli - scrive Martin Luther King - i nostri ante- nati hanno lavorato in questo paese senza ricevere compenso; hanno fatto del cotone una ric- chezza; hanno costruito le case dei loro padroni mentre pativano
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