Missioni Consolata - Marzo 2021

provenienti dalla Cina di scarsa qualità. Per questo i beni che ar- rivano dall’Europa sono tanto ambiti e apprezzati. Anche se usati e talvolta rotti, possono co- munque essere riparati e durare di più di quelli nuovi cinesi. UNITI SI PUÒ Per gestire le spedizioni nella maniera più corretta, la comunità ghanese ha dato alla luce un’as- sociazione, l’ African shipment association . Guidata da Nanà, in quanto portavoce, e presieduta da Yusuf Amoudou, spedizio- niere con esperienza quasi tren- tennale, è stata un’iniziativa molto apprezzata dai doganieri genovesi. Chi vuole farne parte deve infatti conoscere e rispet- tare le regole. «Adesso anche io insegno alla mia gente», ci dice Yusuf che nel frattempo ci ha raggiunti a casa di Nanà. «Le spedizioni sono diminuite per- ché prima ognuno mandava qualsiasi cosa, anche i rifiuti. Adesso non più». LO SPEDIZIONIERE Yusuf sfoggia la sua dentatura bianchissima mentre ci rivolge un sorriso. Ha indossato una cra- vatta con dei piccoli cavalli in corsa e lucidato le scarpe per la nostra chiacchierata. Yusuf viene dal Ghana, ed è in Italia dal 1989. Lavora come manutentore a Ca- verago, nella provincia di Ber- gamo. Negli anni ‘90 ha spedito il suo primo container e, piano piano, si è costituito una solida rete di connazionali che lo pa- gano per mandare beni, nuovi o usati, in Ghana. Frigoriferi, televi- sori, pompe, macchine da cucire, ma anche dentifricio, medicinali chiusi dentro grossi bidoni di pla- stica. Tutti beni che l’uomo rac- coglie porta a porta, con il fur- gone, durante il weekend, e poi ammassa dentro un grande ma- gazzino. La logica sottostante a questa at- tività nelle comunità africane in Italia, è quella di mandare ai pro- pri familiari delle rimesse sotto forma di beni e non di soldi, per- ché questi ultimi vengono facil- mente tassati dallo stato. «Nel container ci sono i miei oggetti più quelli di altre 20 o 30 per- sone», dice Yusuf definendo quello che in dogana viene chia- mata una spedizione «grou- page» (mettere in gruppo, ndr ). Per Yusuf, questo è diventato il suo secondo lavoro. Una volta al mese, per 3.500 euro, affitta e spedisce un container da 40 piedi. RICICLO E CIRCOLAZIONE Come Yusuf, molti altri immigrati presenti nelle nostre città, barca- menandosi tra lavori precari, por- tano avanti questo genere di atti- vità informali di riciclo e riutilizzo, non senza contraddizioni. Spesso, i beni di seconda mano vengono recuperati da chi sgom- bera le cantine e, invece di por- tare gli oggetti all’isola ecolo- gica, li rivende agli spedizionieri. Altra fonte sono donazioni di pri- vati, mercati dell’usato, market- place di Facebook, marciapiedi o rubati all’aziende di smalti- mento rifiuti. Nelle comunità di origine intere famiglie ricavano gran parte del loro reddito dalla rivendita dell'usato europeo in piccoli negozi, o dal suo riutilizzo in diverse attività. Le auto, ad esempio, diventano taxi, i forni permettono di aprire delle panet- terie, e i frigoriferi di vendere il * ITALIA AFRICA Qui a destra: agenti della dogana al porto di Genova. Sopra: raccolta di materiali usati ma riutilizzabili dai cassonetti. A destra: Nanà Pomaah, portavoce dell’ African Shipment Association che si occupa di spedizioni tra Italia e Ghana. * * * " Quando sei regina devi creare qualcosa per il tuo popolo. 12 marzo 2021 MC

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