Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2021

vato la scelta di abbandonare l’Oms accusando quest’ultima di avere grosse responsabilità nella diffusione su tutto il pianeta della pandemia da coronavirus e di essere troppo dipendente dalla Cina @ . Oltre che dall’Oms, Trump ha deciso nel 2017 di uscire dall’ac- cordo di Parigi sul clima - il ritiro è diventato effettivo il 4 novem- bre scorso, il giorno successivo alle elezioni vinte da Joe Biden - e dal trattato Inf ( Intermediate- range nuclear forces treaty ) con la Russia per la messa al bando dei missili nucleari a medio rag- gio, accusando Mosca di averlo violato. Gli Usa hanno poi lasciato l’orga- nizzazione delle Nazioni unite per l’istruzione, la scienza e la cultura (Unesco): non pagavano le quote di finanziamento dal 2011, quando era in corso il primo mandato di Obama, per- ché l’Unesco aveva accettato la Palestina fra i propri stati membri ed esiste una legge negli Stati Uniti che proibisce di finanziare organizzazioni che ammettano gruppi «privi degli attributi inter- nazionalmente riconosciuti di uno stato» @ . L’ultimo ritiro in ordine di tempo è stato quello, dello scorso no- vembre, dal Trattato sui cieli aperti ( Open Skies ), che cercava di aumentare la trasparenza e la fiducia fra i 34 paesi membri per- mettendo a ciascuno di essi di raccogliere informazioni sulle in- stallazioni e le attività militari de- gli altri, effettuando sorvoli con aerei senza armi dotati di teleca- mere e altri sensori. Anche in questo caso, il presidente ha giustificato l’abbandono del Trat- tato con le violazioni da parte della Russia, che ha rifiutato agli altri stati membri il permesso di sorvolo su alcune aree come quelle di Kaliningrad e Mosca e sul confine con le regioni geor- giane dell’Ossezia e dell’Abkha- zia @ . L’abbandono di tutti questi ac- cordi e istituzioni ha lasciato ampi spazi proprio all’avversario che gli Usa di Donald Trump più si sono sforzati di contrastare, cioè la Cina, che ha collocato R MC 71 gennaio-febbraio 2021 MC porti granché, francamente. Non fa parte della sua agenda poli- tica». Secondo Natsios, questa perce- zione approssimativa dell’aiuto e dello sviluppo è a sua volta la conseguenza di una visione della politica internazionale che si concentra solo sullo scontro fra superpotenze - con la Cina come principale avversario - e che non vede quanto sia cen- trale il mondo in via di sviluppo nell’equilibrio di potenza. «Credo che specialmente in Africa que- sto sia un grosso fallimento», ag- giunge Natsios. IL RITIRO DA TRATTATI E AGENZIE ONU Il disinteresse per lo sviluppo che Donald Trump ha mostrato si estende anche al multilaterali- smo, verso il quale il presidente ha mostrato aperta ostilità fino al punto di ritirare gli Stati Uniti da diversi trattati o organizzazioni internazionali. Lo scorso luglio l’amministra- zione aveva notificato alle Na- zioni unite e al Congresso statu- nitense l’avvio della procedura di uscita dall’Organizzazione mon- diale della sanità (Oms): l’uscita diventerebbe effettiva nel luglio di quest’anno (2021), ma il presi- dente eletto Joe Biden ha imme- diatamente dichiarato di volerla revocare il primo giorno del suo mandato @ . Il presidente uscente ha moti- suoi uomini @ alla testa di quattro delle principali 15 agenzie Onu. Hanno infatti un direttore gene- rale cinese l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), quella per lo sviluppo in- dustriale (Unido), quella per l’a- viazione civile (Icao) e l’Unione internazionale per le Telecomu- nicazioni (Itu). Chiara Giovetti [fine prima puntata] Qui: i loghi delle quattro agenzie Onu con direttori cinesi: Fao, Icao, Unido e Itu. *

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=