Missioni Consolata - Dicembre 2020
in Portogallo, Italia e Germania, è ritornato in Africa stabilendosi in Tanzania, dove è diventato pro- motore del movimento di indipen- denza del Mozambico, scelta che lo ha costretto poi, per un largo periodo di tempo, a non avere rapporti con la sua famiglia religio- sa. Ma la sua presenza di prete fra anticlericali, credente fra atei, ha segnato profondamente i destini della nazione mozambicana. Que- sta sua scelta di diventare «com- pagno» nei momenti significativi della storia contemporanea del Mozambico, non gli ha risparmiato contrasti e incomprensioni, ma è indubbiamente fra le motivazioni del riconoscimento ora ricevuto. Ritornato tra i missionari della Consolata, ha insegnato teologia a Londra (Mil) e filosofia a Morogo- ro in Tanzania. Nel 1995, insieme al suo confratello padre France- sco Ponsi, ha contribuito alla fon- dazione dell’Università Cattolica del Mozambico a Beira (centro del paese), di cui poi è diventato il pri- mo rettore e nel 2007, il presiden- te della Repubblica lo ha nomina- to rettore dell’Università statale E- duardo Mondlane, incarico che ha ricoperto per i successivi 3 anni. (Imc) MALAYSIA MOM M onday of the Open Mic , dove «Mic» sta per «microfono» e l’acronimo è Mom: è questo il no- me della nuova piattaforma web lanciata dalla Rete diocesana dei giovani di Penang, diocesi che si trova nella Malaysia peninsulare. Si tratta di un progetto che inten- de fornire ai giovani cattolici una specifica piattaforma per condivi- dere le loro esperienze di fede e nasce ispirandosi all’esortazione apostolica postsinodale di papa Francesco «Christus vivit». «Lo scopo principale di Mom è avere uno spazio web in cui tutti posso- no testimoniare la loro storia di fe- de nella vita reale e raccontare l’incontro con Gesù Cristo, facen- dolo ad alta voce e apertamente. Ciò consente di prendere coscien- za del dono della fede, ricevuto da Dio, e di poterlo donare agli altri, come battezzati e missionari», spiega padre Simon Anand, ani- matore della pastorale giovanile della diocesi di Penang. D’altra parte, Mom è anche considerato una sorta di spazio «Open Mic» perché questo progetto intende accogliere testimonianze di giova- ni di ogni cultura e provenienza, indipendentemente dalla loro po- sizione geografica, età, cultura, re- ligione. Il progetto si inserisce tra le iniziative di pastorale giovanile che intendono offrire ai giovani opportunità per crescere nella fe- de, accompagnandoli in azioni a favore della giustizia, del dialogo interreligioso, dell’inculturazione del Vangelo. (Fides) MC R * * Italia: Cuore Amico I l 17 ottobre 2020, alla vigilia della Giornata missionaria mondiale, è stato assegnato a padre Rinaldo Do (missionario della Consolata, ndr ), a suor Ca- terina Gasparotto e a Gabriele Lonardi il Premio Cuore Amico. Istituito dall’Associazione Cuore Amico fraternità onlus nel 1990 per valorizzare la grande opera di evangelizzazione e impegno sociale svolta dalla Chiesa a fa- vore dei poveri, il «Nobel dei missionari» destina ogni anno 150mila euro, complessiva- mente, a tre missionari, religiosi e laici, che vengono premiati per la loro attività nel mondo. Padre Rinaldo Do , originario di Darfo, un paese della Val Camo- nica, da bambino ascoltava i rac- conti dei missionari provenienti da terre remote, che facevano una sosta in parrocchia prima di riprendere il loro cammino. «Erano storie entusiasmanti», ricorda, «che ci invitavano ad avere un cuore grande e gene- roso». E così, affascinato da que- ste testimonianze, ha davvero aperto il proprio cuore agli altri. Ordinato prete nel 1984, è vissuto per sei anni in Spagna, per poi raggiungere nel 1991 l’Alto Zaire (oggi Repubblica democratica del Congo) che, in più di trent’anni di missione, ha percorso in lungo e in largo, occupandosi sempre dei poveri. Infatti, in questo paese, è passato dalle periferie immense di Kinshasa alla sa- vana di Doruma e alle foreste di Neisu. Ha resistito a malaria, ebola e guerriglia dei ribelli del Nord e, al di là delle tante diffi- coltà affrontate, mantiene sem- pre forte la volontà di infondere coraggio e fede a chi vive nella miseria, distribuendo Bibbie ma anche biciclette, scavando pozzi, costruendo case, scuole, dispen- sari, centri nutrizionali. Sempre a servizio della missione, di po- poli, lingue e culture diverse, te- stimonia a tutti coloro che in- contra che Dio non è lontano, ma cammina con noi ogni giorno. Riguardo alla sua chiamata dice: «Il dono di essere sacerdote, missiona rio, religioso, non ri- guarda le mie qualità, le mie ca- pacità e debolezze, ma è un dono che vien e da Dio». (Avvenire) Congo RD: padre Rinaldo Do con alcuni bambini della missione di St. Hilaire. * 9 dicembre 2020 MC
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