Missioni Consolata - Dicembre 2020

56 V ilacaya (Potosí). Il 19 marzo 2020, in con- ferenza stampa, l’al- lora presidente dello stato plurinazionale di Bolivia, Jeanine Áñez, decre- tava la quarantena in tutto il ter- ritorio nazionale. Il lockdown è durato molti mesi, anche se con intensità differente: si è iniziato con una quarentena rigida fino al mese di agosto, quindi con graduali aperture dal mese di settembre, anche se la situa- zione di contagio non è uguale in tutte le regioni del paese, e in alcune aree più problematiche si sono prolungate le restrizioni anche nel mese di ottobre. In queste pagine non parleremo però del numero dei contagi e dei morti, e ciò per due ragioni. La prima è banale: essi sono fa- cilmente reperibili sui siti istitu- zionali. La seconda è sostan- ziale: i numeri sono una mera opinione in un paese che, per mesi, ha effettuato una quantità irrisoria di tamponi e, fino a oggi, non può contare su un nu- mero adeguato di laboratori per analizzarli. Vogliamo, piuttosto, considerare due aspetti della pandemia: il fatto che che in Bo- livia si abbatta su una popola- zione a maggioranza indigena, * BOLIVIA dicembre 2020 MC © Stefania Raspo / MC LA MORTE E IL FUNERALE, EVENTI COMUNITARI 2 / Il paese andino ai tempi del virus di STEFANIA RASPO Il coronavirus ha impatti diversi nelle comunità indigene non soltanto perché mancano strutture sanitarie e medicine, ma anche perché è diversa la loro cultura. e le conseguenze che il corona- virus ha avuto sulla politica. LE CULTURE INDIGENE E IL CORONAVIRUS Con il suo 60 per cento, la Boli- via è uno dei paesi con la mag- gior presenza indigena di tutto il continente americano. Come vive la pandemia un paese con profonde radici tradizionali (an- cestrali)? A questa domanda si può ri- spondere sotto diversi punti di vista. A livello sociale, i gruppi indigeni (soprattutto dell’Amaz- zonia) sono tra i più vulnerabili, persino a rischio di estinzione: il gruppo Esse Ejja, che ormai conta pochi individui, se venisse attaccato dal virus scompari- rebbe, considerando che molti suoi membri soffrono di tuber- colosi. Per di più, le comunità in- digene dell’Oriente boliviano (le cosiddette Terre Basse, che comprendono una buona por- zione della foresta amazzonica del paese) non godono dell’as- sistenza sanitaria che, seppur precaria, possono avere invece gli abitanti dei centri urbani. Per capire come la cultura ance- strale agisce e reagisce di fronte al contagio del coronavi- © Stefania Raspo / MC

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