Missioni Consolata - Dicembre 2020
loso: quel Luis Fernando Cama- cho giunto terzo nelle elezioni di ottobre. Cattolico fondamentali- sta (ma che strizza l’occhio agli evangelici), durante i suoi comizi era solito ripetere: «Dios va a volver a Palacio». E così ha fatto, rispettando tutti i canoni della vi- sibilità mediatica: domenica 10 novembre 2019, in concomi- tanza con le dimissioni (forzate) del presidente Morales, Cama- cho è entrato a Palazzo Que- mado, sede del governo a La Paz, e si è inginocchiato davanti a una Bibbia, aperta al centro di una bandiera boliviana. Due giorni dopo è stata la senatrice Jeanine Áñez, appena procla- matasi presidenta ad interim della Bolivia, ad affacciarsi al bal- cone del palazzo mostrando la Bibbia alla folla assiepata nella piazza sottostante. Un anno dopo, alle elezioni del 18 ottobre 2020, la bianca Áñez si è ritirata, mentre il bianco Ca- macho si è piazzato molto lon- tano da Arce e Mesa, racco- gliendo però parecchi voti nei di- partimenti della Mezza Luna. Cosa l’estremista Camacho vorrà fare di quel consenso è una que- stione rilevante per il futuro del paese andino. NO HAY PLATA In una riunione tenuta pochi giorni prima di assumere la guida del paese, Arce e Cho- quehuanca hanno affermato che comunità internazionale neolibe- rista. Queste diversità hanno prodotto nella regione la nascita di un forte movimento separatista ( Na- ción Camba ), reso ancora più aggressivo dall’arrivo al governo del Mas. Proprio da Santa Cruz de la Sierra, capoluogo politico della Mezza Luna, arriva il perso- naggio dell’opposizione più con- troverso, sicuramente perico- dovranno ridurre il numero dei ministeri perché «no hay plata» (non c’è denaro). Il vice presi- dente ha polemicamente ag- giunto che il governo transitorio è venuto per «assaltare» invece che per «governare ». A proposito di ricchezze, in «Le vene aperte dell’America La- tina», il compianto Eduardo Ga- leano parla molto della Bolivia e del suo «aver nutrito la ricchezza dei paesi più ricchi». Proprio per il suo passato di dipendenza e sottomissione, oggi per il paese andino la cosa più importante è proseguire lungo la strada che assicuri un’esistenza degna a tutti i suoi abitanti e una reale so- vranità nazionale. Insomma, per il nuovo presi- dente Luis Arce governare la Bo- livia si prospetta più impegnativo di quanto non sia stato vincere le elezioni. Paolo Moiola 55 dicembre 2020 MC In alto: produttori di foglie di coca nella provincia del Chapare (dipar- timento di Cochabamba). | Qui so- pra: la senatrice Jeanine Áñez, ap- pena proclamatasi presidenta ad interim, si affaccia al balcone del palazzo presidenziale per salutare la folla con la Bibbia in mano (La Paz, 12 novembre 2019). | A sini- stra: il lago del Salar de Uyuni rap- presenta la più grande riserva al mondo di litio, il prezioso metallo per le batterie agli ioni di litio indi- spensabili per le auto elettriche, i cellulari e altri dispositivi elettro- nici. * © Aizar Raldes / AFP MC A
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