Missioni Consolata - Dicembre 2020
dicembre 2020 49 #CorridoiUmanitari MC Ad oggi, quasi 3.500 persone sono arrivate in Europa tramite i Corridoi. 2.700 solo in Italia. “ Hanno firmato il dossier: MARIO MARAZZITI Giornalista e scrittore, è stato editorialista per il «Corriere della Sera», «Avvenire», «Famiglia Cristiana», «Huffington Post» e portavoce della Comunità di Sant'Egidio. Presidente del Comitato per i diritti umani e poi della Commissione affari sociali della Camera dei deputati dal 2013 al 2018, è stato promotore e primo firmatario della legge di cittadinanza per i bambini immigrati ( ius soli e ius culturae ) e ha portato a ter- mine la riforma delle professioni sanitarie, la legge di sostegno ai disabili gravi «Dopo di noi», e quella sul recupero degli sprechi ali- mentari. È cofondatore della Coalizione mondiale contro la pena di morte. MONSIGNOR MARCO GNAVI Parroco della parrocchia di Santa Maria in Trastevere e direttore dell’Ufficio per l’ecu- menismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti del Vicariato di Roma, tra i responsabili internazionali della Comunità di sant’Egidio. LUCA LORUSSO Giornalista redazione MC. DOSSIER A CURA DI LUCA LORUSSO FOTO DELLE COPERTINE: Pag. 35. Bimba in Italia grazie a un Corridoio umanitario. | Pag. 50. Amira e Iman. ARCHIVIO MC SUI CORRIDOI UMANITARI: Enrico Casale, Per vincere il traffico (di mi- granti) , MC novembre 2018. Enrico Casale, Ecumenismo per le migra- zioni , MC marzo 2019. sone danno convintamente un contributo. A settembre 2020 è stato firmato un nuovo ac- cordo con l’Italia che permette alla Comunità di Sant’Egidio di avviare ufficialmente il Corridoio da Lesbo e dalla Grecia per i primi 300 ( si veda il reportage da Lesbo a pag. 59 ). Per questo c’è bisogno di altre persone che met- tano a disposizione quello di cui dispongono: una piccola cifra, del tempo, una casa inutiliz- zata, una professionalità. Chi aiuta non è lasciato solo: Sant’Egidio si assume anche questo ruolo, oltre all’ospitalità diretta. Si può fare ancora molto In un mondo attraversato dalla brutalità del Covid-19, in un’Europa spaventata dall’incer- tezza, c’è il rischio che questa risposta intelli- gente e umana alle migrazioni si fermi. Sarebbe un errore. Per l’Europa è di primario interesse la creazione di un Corridoio europeo per i profughi di Lesbo, che è già Europa, e dei lager libici. In Italia andrebbe rinnovato il decreto flussi per gli ingressi legali, ormai ridotti quasi solo ai ri- congiungimenti familiari. È positiva la parziale apertura sul cambiamento del permesso di soggiorno, che può riavviare una integrazione oggi bloccata anche dai contropro- ducenti «decreti sicurezza» che avevano creato da 30 a 70mila «irregolari» incolpevoli. Sarebbe necessario introdurre permessi di sog- giorno di un anno per la ricerca del lavoro, ac- canto a quelli di lavoro: sono più realistici. Sarebbe opportuno fare emergere quanti sono diventati irregolari come «overstayers» (perché rimasti sul territorio italiano oltre il tempo con- sentito), attraverso il ravvedimento operoso, non solo con regolarizzazioni a ondate. Ci vorrebbe un ampliamento dei ricongiungi- menti familiari che tenga nel debito conto la di- versa ampiezza dei legami familiari nei paesi di provenienza, non limitabili solo alla moglie, ai figli, ai nonni o ai fratelli. E sarebbe sensata una riqualificazione professio- nale di profughi e rifugiati presenti da tempo in Italia, con investimenti in collaborazione con il settore privato: sarebbe una risposta anche al declino e all’invecchiamento della popolazione. Ci si può arrivare. Intanto, i Corridoi umanitari ci aiutano a rimanere umani. Mario Marazziti
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