Missioni Consolata - Dicembre 2020
L ampedusa, 5 ottobre 2013. Nell’hangar azzurro, all’aeroporto, c’era odore di di- sinfettante. C’erano la polizia scientifica e i corpi delle persone recuperate in mare nei sacchi neri, pronti per la sepol- tura. Ricordo anche quelli di quattro bambini. Un anno dopo, la Comunità di Sant’Egidio, sa- rebbe riuscita a dare almeno un nome a tutte le vittime, compresi i 350 e più che sono stati poi recuperati dal fondo del mare. Erano partiti tutti dall’Eritrea e dal Corno d’Africa due anni prima. Duemila dollari e molti mesi di quasi schiavitù per raccogliere gli altri soldi ne- cessari per il viaggio della morte o della vita. Non era possibile che per vivere, non essere per- seguitati, ricattati, minacciati, si dovesse morire così. Era inaccettabile che quello fosse, per i pro- fughi, l’unico modo per raggiungere l’Europa, per ritrovare dignità e sicurezza. E non andava accet- tato. Ma dalla commozione collettiva italiana ed europea si sarebbe passati presto alla «globaliz- zazione dell’indifferenza», e all’impotenza. È stato allora, lì a Lampedusa, che ho letto per la prima volta su un lenzuolo la scritta, metà grido e metà preghiera, «Corridoi umanitari». Un modello che apre strade nuove Il merito straordinario dei Corridoi umanitari creati nel 2015 da Comunità di Sant’Egidio, Tavola valdese e Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), è quello di avere aperto un varco nelle politiche migratorie europee, e di indicare un modello praticabile per un’immigrazione veri- ficata, sicura, fuori dall’illegalità a dalle maglie dei trafficanti. Essi offrono un modello anche per il «dopo ap- prodo», cioè per l’accoglienza e l’integrazione delle persone dopo il loro arrivo. E forniscono una risposta al grande rischio che, per veti incro- #CorridoiUmanitari MC STORIA E NUMERI DEI CORRIDOI UMANITARI Un varco possibile Una via legale e sicura per mettere in salvo i profughi in cerca di protezione umanitaria c’è. Una via che sottrae denaro ai trafficanti ed evita le morti in mare. Sono i Corridoi umani- tari, immaginati dalla Comu- nità di Sant’Egidio e realizzati da migliaia di volontari, grazie anche alla collaborazione tra chiese, in dialogo tra loro e con le istituzioni. Testo di MARIO MARAZZITI Foto, cortesia MARCO PAVANI dicembre 2020 45 Qui: riabbrac- ciarsi grazie a un corridoio umanitario.
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