Missioni Consolata - Dicembre 2020

Masisi, una città del Nord Kivu nota per essere il centro di con- flitti che vedono coinvolti al- meno 140 piccoli gruppi armati irregolari. «Mettetevi comodi. Vedrete quanto in basso può ar- rivare l’uomo», ci annuncia Ju- stine. La prima a entrare è Judithe, di 57 anni. Dieci anni fa dovette assistere all’assassinio del ma- rito e dei due figli, fatti a pezzi col machete. «Il nostro villaggio fu attaccato dai miliziani Mai Mai. Piangevo e quelli mi violen- tarono uno dopo l’altro, pic- chiandomi a sangue. La mia co- munità mi ripudiò». È il turno di Mamy, di 35 anni, madre di tre bambini: «Ero an- data al pozzo per prendere dell’acqua e ho incontrato degli uomini armati. Mi hanno detto che potevo scegliere tra la vita e lo stupro. Quando vieni stuprata vieni marchiata a vita. Il tuo uomo si sente umiliato e ti cac- cia via di casa. Per l’intero villag- gio sei come morta o una prosti- tuta. Io invece nella disgrazia sono stata fortunata perché mio marito ha capito la situazione e mi ha tenuta con sé». Therèse ha da poco compiuto 15 anni ed è al settimo mese di gra- vidanza. Sorride solo quando pensa a Julie, il nome che ha scelto per sua figlia. Per più di un mese è rimasta nelle mani di cri- minali nella foresta. «Quando mi volevano venivano nella capanna in cui mi avevano rinchiusa. Lo fa- cevano a turno, anche in due, per più volte al giorno. Ero la donna di tutti. Mi costringevano pure a cucinare per loro. Poi un giorno all’improvviso mi bendarono e mi riportarono all’ingresso del mio villaggio». Chantal ha 19 anni e tra un mese partorirà: «Al mio villaggio non c’è una sola famiglia che non abbia una donna violentata. Io ho tre cugine che sono state abusate. La mia famiglia è in gi- nocchio, nessuno ci rivolge più la parola». Secondo le stime delle Nazioni unite, nella regione si verifica uno stupro ogni trenta minuti. Una pratica che non accenna a placarsi. Ringraziamo la Maison des MC A A sinistra sotto: campo di sfollati Site1 nei pressi di Goma, Sud Kivu. A sinistra: nel campo di sfollati Site1, profughi e caschi blu della Monusco. Qui: un casco blu bengalese della Monusco, nei pressi di Goma. Sotto: alcune donne della Maison des femmes mostrano con orgoglio le borse che hanno prodotto per la vendita. * * * * Stupro | Guerra etnica | Risorse sottosuolo | Caschi blu 19 dicembre 2020 MC

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