Missioni Consolata - Dicembre 2020

nalista che si muove sul campo). «Fidati di me, per capire come le cose vanno in Congo bisogna parlare con le donne». LA CASA DELLE DONNE La mattina seguente Caleb passa a prendermi con il suo fuoristrada. In meno di mezz’ora raggiungiamo il villaggio di Bu- lengo. Continuiamo per un paio di chilometri di strada sterrata e, nascosta da una fittissima vege- tazione, troviamo un’enorme villa. Siamo alla Maison des femmes . Ci accolgono una ven- tina di donne con altrettanti bambini. Terminati i convene- voli, tutte tornano alle loro atti- vità. C’è chi si dedica alla tintura di stoffe per abiti femminili, chi all’intreccio di cestini di plastica riciclata e chi all’allevamento di polli e maiali. Justine Masika è la presidente di Synergie des femmes pour les victimes des violences sexuelles (Sfvs), una piattaforma nata nel 2002 che raggruppa 35 piccole Ong locali con sede a Goma. «Sfvs gestisce il pro- getto Maison des femmes . Te- niamo dei corsi di formazione professionale e, grazie al micro- credito, contribuiamo all’avvio di piccoli esercizi commerciali. Qui le nostre assistite parlano dei traumi che hanno vissuto. Capi- scono di non essere sole e che si può andare avanti. Operiamo sulle conseguenze dello stupro, ma ci siamo rese conto che è necessario intervenire alla base di questo male, e cioè lavorare sulle cause che rendono la vio- lenza sessuale un fenomeno così diffuso». Justine ha un bel da fare. Alla porta del suo ufficio bussano in continuazione le sue collabora- Kivu, via terra dal Ruanda. La- sciati i bagagli in albergo, la prima cosa che facciamo è re- carci al comando regionale della Monusco (Missione del- l’Onu per la stabilizzazione nella Repubblica democratica del Congo). Bisogna muoversi per tempo per trovare posto a bordo di uno dei suoi aerei di- retti a Bunia, capoluogo della provincia di Ituri, prima meta del nostro viaggio. Sbrigata la burocrazia dell’Onu e strappata a un funzionario in- diano la promessa che saremo inseriti al più presto nella lista dei passeggeri, ci rechiamo al- l’appuntamento con Caleb in un bar con terrazza sul lago Kivu. Il tramonto contribuisce a rendere il paesaggio ancora più mozza- fiato. «Finalmente ci conosciamo!». Quarantacinque anni, alto, po- chi denti in bocca, Caleb è un simpaticone. Giornalista, ha col- laborato con prestigiose testate internazionali. È lui il nostro fixer (la persona che negli scenari di guerra o di crisi, assiste il gior- A MC Qui: ritratto di una donna del Sud Kivu, che fa parte della Maison des femmes . A sinistra: alcune donne seguono una formazione alla Maison des femmes , nei pressi di Goma. Sotto: il registro di presenze a un corso di formazione alla Maison des femmes . * * * 17 dicembre 2020 MC

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