Missioni Consolata - Novembre 2020

5 novembre 2020 MC A cura del Direttore MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO nei missionari della Consolata per diventare prete. Sono stato in Brasile e ho avuto la fortuna di vi- vere un anno a Roraima. Poi mi sono sposato, ho avuto una figlia. Il mio matrimonio è entrato in crisi, anni dopo ho incontrato in J. la mia «dolce metà» (così la chia- mava Silvano!) ... ebbene potrei leggere la mia vita, come tanti fanno, come «cassetti separati», e invece no, Silvano mi ha aiutato a scorgere negli avvenimenti della vita un «filo conduttore», a comin- ciare da quell’amore per la mis- sione che mi accompagna sin da piccolo e non mi ha mai lasciato. Padre Silvano, intercedi presso Dio per il Brasile, per le popola- zioni indigene, per i tuoi confra- telli perché oggi il momento storico è «terribile». Paolo Guglielminetti Torino, 22/09/2020 ECCOCI! ORA SPETTA A NOI… [...] Noi riviste, siti e realtà edito- riali impegnate nell’informazione e nell’animazione missionaria ci sentiamo interpellati dalle parole che Papa Francesco scrive nel suo messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2020. «Ec- comi, manda me» è un invito che sentiamo rivolto in maniera parti- colare al nostro compito di comu- nicatori in questo momento in cui tanti fratelli e sorelle sono alla ri- cerca di una parola vera di spe- ranza per alleviare tante paure e chiusure rese ancor più evidenti dalla pandemia. «Eccoci, manda noi». A raccon- tare che davvero «siamo tutti sulla stessa barca». Il Papa lo ri- pete oggi a noi, riproponendo le parole da lui pronunciate la sera del 27 marzo in una piazza San Pietro deserta. Perché l’espe- rienza del Coronavirus ha reso evidente quanto una malattia possa renderci ugualmente fra- gili, da una parte all’altra del mondo. Ora spetta a noi il com- L’INDIMENTICABILE PADRE SILVANO Domani (23/09) ricorrono sei anni dalla morte di padre Silvano Sabatini (nella foto sotto, ndr. )! A padre Silvano io devo molto: la sua amicizia, la sua visione d’insieme, la ricerca della verità, l’amore per l’alterità, per la mis- sione, per le popolazioni indi- gene, per la sua famiglia missionaria, tutte cose che mi hanno aiutato a crescere e a tro- vare un equilibrio. Una volta gli dissi che, andan- dolo a trovare all’ospedale di Ve- naria, in verità, non andavo a trovare lui, ma me stesso! Infatti, quando uscivo da lì, la «nebbia», che a volte si addensa nelle no- stre menti, nei nostri cuori, si dira- dava e sentivo che quelle visite frequenti mi facevano bene. Sil- vano comunicava interesse, vita, dinamicità anche in un reparto di lungodegenza per anziani! A Silvano devo il fatto che leggo la mia vita in modo «unita- rio»: giovane ragazzo ero entrato A cura del Direttore R pito di far vedere che anche in questa grande tragedia che ha già portato via più di un milione di vite sono sempre i poveri a pa- gare il prezzo più alto. Come tocca a noi mostrare che anche per tanti altri mali che affliggono il mondo di oggi è così. Che anche le guerre alimentate dai profitti dell’industria delle armi, la po- vertà prodotta da uno sfrutta- mento iniquo delle risorse e del lavoro di fratelli e sorelle, il dramma della fame già da alcuni anni tornata a crescere in troppe aree del mondo, la distruzione del creato che, in nome del pro- fitto di pochi, spoglia la vita di in- tere comunità, sono virus davanti ai quali nessuno può sentirsi dav- vero immune. «Eccoci, manda noi». [...] E al- lora tocca a noi mantenere aperto lo sguardo sulle strade nuove che lo Spirito continua ad aprire nelle periferie. Narrare la fede testimo- niata a prezzo della vita sulle frontiere più sofferte, la speranza seminata sui banchi delle scuole di ogni latitudine, la carità che tra- sfigura ciò che agli occhi del mondo sembrava piccolo e inu- tile. Tocca a noi far sì che la testi- monianza che ci arriva dalle Chiese dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina scuota ancora le nostre comunità uscite quanto mai spaesate da un’esperienza che ci costringe a mettere da parte la comodità rassicurante del «si è sempre fatto così». [...] Tocca a noi far scoprire che in missione, persone di culture e religioni diverse si incontrano per riconoscersi insieme figli e figlie dell’unico Dio. [...] E che guardare negli occhi ogni persona è sem- pre il primo passo per costruire percorsi di riconciliazione anche là dove le ferite lasciate dai con- flitti sono più profonde. [...] Dal messaggio dei Media missionari italiani (FeSMI) del 1° ottobre 2020 [testo integrale sul nostro sito e su quelli delle riviste associate alla Fesmi] Le nostre email: redazione@rivistamissioniconsolata.it / mcredazioneweb@gmail.com

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