Missioni Consolata - Novembre 2020

la vita delle comunità che, un passo alla volta, provavano a uscire dalle catacombe. Ad esempio attraverso il racconto delle storie dei tanti sacerdoti, religiosi e laici cinesi che ave- vano subito ogni sorta di perse- cuzione nel furore ideologico della Rivoluzione Culturale, ma anche aiutando la Santa Sede a ricostruire la fotografia di ciò che restava delle diocesi cinesi; pre- messa indispensabile per quel cammino di unità tra i cattolici in Cina che Giovanni Paolo II e Be- nedetto XVI hanno auspicato e che l’accordo voluto da France- sco con il governo di Pechino sulla nomina dei vescovi, pur con tutte le sue difficoltà, sta fati- cosamente cercando di promuo- vere. LE SUORE DI SAN GIUSEPPE Anche dentro la cosiddetta «Chiesa ufficiale» - pienamente riconosciuta da Pechino - ci sono segni che parlano dell’eredità la- sciata dai missionari del Pime. Ne è un esempio la congrega- zione delle Suore Missionarie di San Giuseppe, un istituto femmi- nile fondato nell’Henan da un missionario del Pime - padre Isaia Bellavite -, che quest’anno ha festeggiato il suo centenario. Queste religiose, in origine, erano un gruppo di donne che nella zona di Anyang nel 1920 si erano prodigate per il servizio a chi aveva perso tutto durante un’alluvione devastante del fiume Giallo. In quel frangente, padre Bellavite intuì quanto pre- 23 novembre 2020 MC come nella Roma degli inizi del cristianesimo si costruivano altari sulle reliquie dei primi martiri. USCIRE DALLE CATACOMBE La missione del Pime in Cina ne- gli anni più recenti è stata quella di accompagnare nelle poche modalità concretamente possibili munità cristiane, sono potuti tor- nare a visitare l’Henan e lo Shaanxi. Figure come padre Giancarlo Politi (scomparso lo scorso anno) e padre Angelo Lazzarotto, con i loro viaggi, hanno potuto toc- care con mano quanto, nono- stante la tempesta immane ab- battutasi su queste Chiese, la memoria dei missionari fosse ri- masta viva. Con emozione, per esempio, il Pime ha potuto apprendere che nella cittadina di Zhoukou - dove in un pozzo secco erano state nascoste le spoglie dei quattro missionari dell’istituto uccisi in- sieme nel 1942 -, i cristiani locali avevano costruito una nuova chiesa proprio in corrispondenza di quel luogo di cui non si era persa la memoria. Esattamente In questa pagina: immagini di Kayfeng. * " All’inizio degli anni Cinquanta, arrivò il tempo più difficile: la persecuzione, i processi popolari, le violenze fisiche e psicologiche in carcere. Fino alle espulsioni tra il 1951 e il 1954.

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