Missioni Consolata - Novembre 2020

* ITALIA CINA 22 novembre 2020 MC NELLO SHAANXI Parallela a questa prima pre- senza nell’Henan, se ne ag- giunse poi presto un’altra nel vi- cino Shaanxi. Una missione le- gata, questa volta, al Seminario dei Santi Apostoli Pietro e Paolo per le missioni estere, l’istituto romano fondato da mons. Pietro Avanzini che, nel 1926, Pio XI avrebbe unito al Seminario lom- bardo, dando vita al Pontificio istituto missioni estere. Questo secondo gruppo di mis- sionari giunse nel vicariato di Hanzhong nel 1887, sempre con il compito di far crescere una Chiesa dal volto cinese. I PRIMI MARTIRI Nello Shaanxi sarebbe però co- minciata per il Pime anche l’e- sperienza del martirio in Cina. Capitò nel contesto della rivolta dei Boxer che nel 1900 scatenò in tutto il paese un’ondata gra- vissima di violenze contro i cri- stiani. Nel vicariato di Hanzhong fu colpito a morte padre Alberico Crescitelli, missionario campano originario di Altavilla Irpina, giunto in Cina dodici anni prima, e che sarebbe figurato tra i 120 martiri cinesi canonizzati da Gio- vanni Paolo II nell’ottobre 2000. Una morte violenta che non fermò la dedizione del Pime al popolo cinese. Al contrario: le chiese, le scuole, gli orfanotrofi, gli ospedali realizzati a servizio della gente, continuarono a cre- scere, accompagnati dall’atten- zione alla formazione di sacer- doti e catechisti locali capaci di incarnare il Vangelo dentro la propria cultura, e anche da uno sguardo attento alla bellezza della cultura e delle tradizioni ci- nesi, come testimoniano - ad esempio - le splendide fotografie di padre Leone Nani, che ha la- sciato con le sue lastre uno spaccato straordinario della Cina rurale dell’inizio Novecento. UCCISI ED ESPULSI Accanto a Crescitelli anche altri missionari del Pime in Cina sa- rebbero stati chiamati a donare la propria vita per il Vangelo: pa- dre Cesare Mencattini nel 1941 nell’Henan, e poi mons. Antonio Barosi, vescovo di Kaifeng, nel 1942, ucciso insieme ai padri Gi- rolamo Lazzaroni, Mario Zanardi e Bruno Zanella, straziati e get- tati ancora vivi in un pozzo. E pa- dre Emilio Teruzzi, sempre in quello stesso 1942, anno dram- matico per la presenza del Pime in Cina. Tutti e sei questi missionari cad- dero vittime di quella miscela esplosiva creata dall’intreccio tra la guerra civile combattuta tra nazionalisti e comunisti, l’inva- sione giapponese, e le scorri- bande di milizie sbandate che semplicemente approfittavano della situazione. Uccisi prima della prova che sa- rebbe poi arrivata con la vittoria di Mao e della Cina comunista. All’inizio degli anni Cinquanta, in- fatti, per tutti i missionari del Pime in Cina, arrivò il tempo più difficile: la persecuzione, i pro- cessi popolari, le violenze fisiche e psicologiche in carcere. Fino alle espulsioni a frotte tra il 1951 e il 1954. Erano quelli gli anni in cui padre Ambrogio Poletti, missionario del Pime nella zona della diocesi di Hong Kong più vicina al confine tra l’ex colonia britannica e la Cina continentale, si recava quasi quotidianamente al ponte di Lo Wu ad accogliere i missio- nari di ogni congregazione e na- zionalità scacciati dai comunisti. «Ne ho accolti più di tremila», avrebbe scritto nelle sue memo- rie ricordando quell’esodo. I FRUTTI CHE RIMANGONO Con il 1954 si chiuse dunque la presenza fisica del Pime nella Cina continentale. Ma che cosa sarebbe rimasto di quanto semi- nato dai 263 missionari dell’isti- tuto che avevano svolto il loro ministero nelle province dell’He- nan e dello Shaanxi nei 74 anni trascorsi dall’arrivo di padre Vo- lonteri e dei suoi compagni? Nonostante il tentativo del re- gime comunista di cancellare le tracce degli «stranieri», e la per- secuzione ancora di più dura pa- tita dai cristiani negli anni della Rivoluzione Culturale, i frutti della loro testimonianza non sva- nirono. I primi ad accorgersene sono stati i confratelli che, a partire dagli anni Ottanta, quando da Pechino sono cominciate a giun- gere le prime aperture per le co- " Nello Shaanxi sarebbe cominciata per il Pime anche l’esperienza del martirio in Cina.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=