Missioni Consolata - Novembre 2020

PASSANDO PER WUHAN Era stata Propaganda Fide a chiamare nel vicariato apostolico dell’Henan l’allora Seminario lombardo per le missioni estere, il primo nucleo milanese del Pime, fondato da mons. Angelo Ramazzotti nel 1850. La guida ecclesiale di quel terri- torio era stata affidata al trentot- tenne padre Simeone Volonteri, un missionario cresciuto nella Milano dei fermenti risorgimen- tali e con una prima conoscenza del mondo cinese alle spalle, maturata in dieci anni di mis- sione a Hong Kong, dove il Pime era già arrivato nel 1858. Con lui, per la nuova missione nella Cina continentale, parti- rono anche padre Angelo Catta- neo, bergamasco, padre Vito Ru- volo, di origini campane, e il sici- liano Gabriele Cicalese. L’8 febbraio 1870 lasciarono Hong Kong alla volta di Shan- ghai; da lì, poi, risalito per un primo tratto lo Yangtze - il «fiume Azzurro» -, sbarcarono nell’Hu- bei, nel porto di Hankow, che è poi la parte più antica di Wuhan, la città che la pandemia di questi mesi ci ha fatto conoscere. FINO A JINGANG Hankow a quel tempo era l’ul- timo porto di approdo per i piro- scafi e, per questo motivo, era il grande crocevia per quanti si ad- dentravano nelle province in- terne della Cina. Da lì, dunque, i missionari italiani impiegarono altri venticinque giorni di naviga- zione sul fiume Han, un’affluente dello Yangtze, per raggiungere l’Henan. Lo fecero a bordo di due piccole barche trascinate da terra con le funi per risalire con- trocorrente, mentre loro trascor- revano il proprio tempo sottoco- perta studiando il cinese. Solo il 19 marzo sarebbero infine sbarcati a Lahoekou, da dove raggiunsero Jingang, la cittadina nei pressi di Nanyang dove aveva sede la missione ereditata dai missionari Lazzaristi. UN’ANTICA COMUNITÀ Che cosa trovarono allora i mis- sionari del Pime nell’Henan? Un territorio immenso, abitato da 20 novembre 2020 MC A destra: al di là della presenza del Pime a Hong Kong, mai venuta meno fin dal 1858, le sue missioni storiche nella Cina continentale furono nell’Henan e nello Shaanxi, fino all’espulsione negli anni 50. Oggi i missionari del Pime operano a Canton. Qui sotto: mons. Simeone Volonteri. | Immagine di missionari a Nanyang circondati da cristiani cinesi. * * * ITALIA CINA " In un contesto ostile nei loro confronti, fu il cuore generoso dei missionari a scardi- nare i pregiudizi. 30 milioni di persone tra i quali esisteva già una piccolissima co- munità di circa tremila cristiani. Erano stati i gesuiti nel XVII se- colo a tornare in questa regione dopo che a Matteo Ricci era stato raccontato che, per secoli, a Kaifeng (a circa 300 km da Nanyang, ndr .), sempre nello He- nan, erano rimasti degli «adora- tori della croce», verosimilmente discendenti dei missionari siriaci giunti già nel VII secolo nel cuore del Celeste Impero (come testimoniato dalla celebre stele di Xi’an). Nel Settecento, poi, ai Gesuiti erano subentrati i Lazzaristi che, nel difficile contesto cinese dell’epoca - ostile al cristiane- simo per reazione ai tentativi di penetrazione coloniale delle po- tenze europee -, avrebbero pianto nell’Henan due martiri: Francesco Regis Clet nel 1820 e

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