Missioni Consolata - Novembre 2020
mento dei movimenti dell’A- zawad, la parte dei gruppi ar- mati che, nel 2015, ha firmato la pace di Algeri con il governo). «La giunta ha invitato anche la chiesa cattolica a partecipare, ma la conferenza episcopale, di concerto con i protestanti, con i quali collabora molto, ha deciso che non era il suo ruolo parteci- parvi», ci spiega l’abbé Ti- mothée Diallo, già responsabile dei media cattolici e oggi par- roco di Sainte Monique. «La Chiesa cattolica, con i Prote- stanti e l’Alto consiglio islamico, hanno partecipato alle Concer- tazioni nazionali, durante i mesi agitati che hanno preceduto il golpe. Gli obiettivi erano la ri- conciliazione e l’uscita dalla crisi». Da notare che, dopo il golpe, gli uomini della giunta hanno fatto due visite all’arcive- scovo di Bamako, «alla prima ho partecipato anche io - ci confida l’abbé Diallo -, e sono venuti per presentarsi e parlare dei motivi del loro atto». UN PRESIDENTE DI TRANSIZIONE A un giorno dalla scadenza data dalla Cedeao, il 21 settembre, la giunta nomina presidente di transizione Bah N’Daw, e vice presidente lo stesso Assimi Goïta. L’M5 contesta le modalità della nomina, che di fatto non avviene tramite il Collegio. Se- condo il nostro quadro: «Il Cnsp non voleva coinvolgere altri nella scelta di presidente e vice presidente di transizione. Ha fatto un protocollo che ha con- diviso, ma in fondo sapeva già chi designare. Su questi due punti, non voleva discutere con M5 o altri». Bah N’Daw, 70 anni, è un uffi- ciale in pensione, che è stato poi ministro della Difesa con Ibk, ma si è dimesso per critiche alla gestione. Ha pure collabo- rato con Moussa Traoré (il presi- dente-dittatore, 1968-91, recen- temente scomparso il 15 settem- bre), anche in quel caso si era dimesso. «Nessun politico, nes- sun partito contesta la sua fi- gura, solo il M5 protesta per non essere stato coinvolto nella scelta - ci dice il giornalista Moussa Balla Coulibaly, contat- tato telefonicamente -. Il vice presidente Goïta, anche lui è abbastanza conosciuto, per il suo impegno come militare nella lotta al terrorismo». Cruciale e delicata sarà la defi- nizione dei poteri tra presidente e vice presidente nella carta di transizione. Su questo anche la Cedeao è molto attenta. Il quadro della Ong ci confida: «Penso che il gioco di questi mi- litari sia molto opaco, non riu- sciamo a leggere qual è il loro intento, spesso danno impres- sione di volere tenere il potere, altre volte, sotto pressione della Cedeao, accettano di condivi- derlo. Ma con questa nomina è chiaro che non sono venuti per cedere facilmente il potere alla classe politica. C’è però un consenso sulla per- sona che è stata scelta come presidente. La sua onestà e co- noscenza delle regole di gover- MALI Il regime di Ibk non rispondeva più alle attese dei maliani. © AFP/ Malik Konate © AFP/ Anadolu Agency " * 16 novembre 2020 MC
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