Missioni Consolata - Novembre 2020

che lo scorso 22 settembre ha festeggiato i primi sessanta anni d’indipendenza. Le istituzioni in- ternazionali condannano l’acca- duto: la Francia (ex potenza co- loniale con ancora molti inte- ressi nel paese, e un contin- gente di 5mila uomini per la lotta al terrorismo), l’Unione eu- ropea, ma soprattutto gli organi- smi sovranazionali africani, Unione africana e Comunità economica degli stati dell’Africa dell’Ovest (Cedeao). Quest’ul- tima impone sanzioni economi- che e la chiusura delle frontiere, condizioni che in un paese senza sbocchi sul mare equi- vale a un lento soffocamento. I militari vorrebbero instaurare una transizione di tre anni, per arrivare poi a nuove elezioni, ma gli organismi internazionali impongono che sia di 18 mesi e, soprattutto, che sia a guida ci- vile e non militare. La giunta militare - così viene chiamato il Cnsp -, il cui capo è il colonnello Assimi Goïta, deve però negoziare con l’altra forza presente nel paese, il M5-Frp, che, come detto, ha un largo se- guito popolare, e vuole dunque partecipare alla transizione. Questa sarà retta da una «Carta di transizione» che ha ancora molti punti contestati dai vari settori del paese e attori inter- nazionali. I militari creano un Collegio per la designazione degli organi di transizione. Ne fanno formal- mente parte, oltre al Cnsp, i sin- dacati principali, alcuni rappre- sentanti della società civile, il M5-Frp e la Cma (Coordina- tuzionale per la validazione fi- nale, sono state trovate delle scuse, per dire che c’erano state delle frodi, e sono stati eli- minati. Così la Corte costituzio- nale ha messo da parte deputati eletti e ha fatto salire deputati favorevoli al regime». I MILITARI NE APPROFITTANO In questo clima si inseriscono i militari, per «terminare il lavoro iniziato dalla piazza», dicono. «Dopo tutte queste manifesta- zioni, che sono durate dei mesi, il regime era a terra. Il Mali non aveva governo, ma neppure l’Assemblea nazionale (il parla- mento, ndr ) perché era conte- stata. Tutto questo ha fatto sì che il potere si sia molto inde- bolito. Molti responsabili hanno cominciato a ritirarsi dai posti chiave. Il mattino del 18 agosto un gruppo di giovani ufficiali si sono radunati nel Comitato na- zionale di salute del popolo (Cnsp), hanno preso il potere, e hanno cominciato a negoziare con M5 per mettere in piedi delle nuove istituzioni». L’esercito approfitta della situa- zione e forza il cambiamento, come è già avvenuto varie volte nella storia del paese saheliano, A MC Sopra: manifestazione pro esercito golpista della gente a Bamako, set- tembre 2020. Qui: il colonnello Assimi Goïta, capo della giunta golpista, durante il discorso per i 60 anni dell’indi- pendenza del Mali (22/09/2020). * * © AFP/ Michele Cattani © AFP/ Michele Cattani 15 novembre 2020 MC

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