Missioni Consolata - Novembre 2020

di bombe sia stata un’ammini- strazione generalmente conside- rata positivamente come quella di Obama (2009-2017). A essa, nonostante il Nobel per la pace (2009) assegnato alla sua guida, si deve la destabiliz- zazione dell’intera area mediter- ranea mediorientale e nordafri- cana, gli interventi in Somalia e Yemen, l’aumento di truppe in Afghanistan e la chiusura degli spiragli di dialogo con la Corea del Nord. TRUMP BIDEN: DIVERSI, MA NON SU TUTTO In questi primi giorni di novem- bre gli elettori statunitensi sce- glieranno il loro nuovo presi- dente. Lo sfidante democratico Joe Biden ha già annunciato nese di Mao Zedong. Una pecu- liarità, quella del dialogo con go- verni di ispirazione socialista o comunque fortemente biasimati dagli Usa, che rimase una co- stante nelle amministrazioni re- pubblicane. Infatti, mentre le di- rezioni democratiche hanno pre- valentemente preferito risolvere i conflitti internazionali con le armi (guerra di Bosnia-Clinton, Libia-Obama, Siria-Obama), quelle repubblicane sono state le più impegnate nel dialogo. Reagan (nel secondo mandato) con Gorbaciov, Trump con la Co- rea del Nord e, recentemente, con i Talebani, sono le battaglie diplomatiche che hanno avuto più successo. E se, da una parte, è facile iden- tificare nelle amministrazioni re- pubblicane di Bush padre (1989- 1983) e figlio (2001-2009) quelle che più di tutte si sono impe- gnate ad aprire nuovi fronti bel- lici, non altrettanto immediata è la sensazione di quanto identica- mente deleteria e dispensatrice A sinistra: discorso di Donald Trump dallo studio ovale della Casa Bianca in occasione della 75ª Assemblea generale dell’Onu, lo scorso 23 settembre. | Qui: l’allora presidente Bill Clinton all’Onu nel 1993. | In basso: l’ex presidente Barack Obama con Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca 2020. * che, se eletto, sarà disposto an- che a ordinare interventi militari contro Iran e Corea del Nord nel caso i leader di questi paesi non ottempereranno alle richieste Usa, aumenterà la presenza di truppe statunitensi nella peni- sola coreana e prenderà misure contro Pechino se questa non farà pressione su Pyongyang sul disarmo nucleare. La politica estera Usa rischia di tornare ad essere dominata da due slogan dopotutto molti simili tra loro: « We are America, se- cond to none » (Biden) e « Make America great again » (Trump). Entrambi, nella loro megaloma- nia, hanno dimenticato che Stati Uniti e America non sono la stessa cosa. Piergiorgio Pescali MC A © Pixabay © UN Photo - Milton Grant «We are America, second to none» (Joe Biden). " " Il Dna storico mostra un partito democratico espansionista e interventista. 13 novembre 2020 MC

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