Missioni Consolata - Novembre 2020

81 novembre 2020 MC Anche l’aggiornamento missionario che ha avuto luogo nella casa del Fondatore mi è sembrato molto suggestivo perché il suo ca- risma si è sviluppato nel corso degli anni a partire da qui e sono stati i suoi missionari che, come strumenti di Dio, l’hanno dispie- gato facendolo diventare una ricchezza per la Chiesa e per il mondo. Accanto alla casa natale del beato Alla- mano, significativa è anche la presenza delle Suore missionarie della Consolata che svol- gono un servizio come centro di spiritualità e formazione per tutte le missionarie del loro Istituto. Mi è piaciuta anche la visita alla casa na- tale di san Giuseppe Cafasso, zio materno del nostro Fondatore. La casa è stata com- pletamente ristrutturata con gusto e, in que- sto, ho visto la scelta precisa dell’Istituto di voler valorizzare la figura del Cafasso, il quale ha rappresentato la principale fonte di ispirazione da cui Giuseppe Allamano ha bevuto e che si può riassumere in quel «Fare bene il bene e senza rumore» che permea tutta la sua spiritualità. La visita al Santuario della Consolata è stato un momento carismatico, perché è lì POSTULATORE > P. GIACOMO MAZZOTTI Chi ricevesse una grazia per intercessione del beato Giuseppe Allamano è pregato di notificarlo ai seguenti indirizzi: POSTULAZIONE MISSIONI CONSOLATA • Viale Mura Aurelie, 11-13 - 00165 Roma • Corso Ferrucci, 14 - 10138 Torino E-mail: postulazione@consolata.org http://giuseppeallamano.consolata.org che il beato Allamano ha ricevuto l’ispira- zione di fondare i due Istituti. La condivi- sione dell’attuale Rettore del santuario ci ha fatto tornare al clima di santità che si viveva a Torino nel XIX secolo e ci ha reso consape- voli dell’influenza che il Fondatore ha avuto sulla formazione del clero nella diocesi di Torino. Certamente, conoscere la sua stanza, il luogo dove ogni giorno parlava con Giacomo Camissasa e gli oggetti che gli appartene- vano, così come quelli che appartenevano a san Giuseppe Cafasso, è stata una grazia per ognuno di noi. Avere avuto l’opportunità di pregare ogni giorno e persino di celebrare l’Eucaristia sul sepolcro del Fondatore trasformato in altare, è stata occasione per ringraziarlo per il dono che ha fatto al mondo, alla Chiesa e a cia- scuno di noi. Contemplare l’icona della Consolata di fronte alla quale pregava; vedere l’urna del canonico Giacomo Camissasa che ha saputo vivere «la beatitudine di essere il secondo», e rimanere in silenzio davanti ai ritratti di quei missionari che hanno versato il loro sangue per la missione, è stata un’espe- rienza che ci ha riportato alle origini della nostra chiamata alla missione infondendoci coraggio e determinazione. Ora è giunto il momento di attuare quella «seconda conversione» alla quale il Signore ci chiama nella vita quotidiana, vivendo con passione, semplicità e gioia il carisma del nostro beato Fondatore. P. Ramón Lázaro Esnaola

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