Missioni Consolata - Novembre 2020
Cammino di santità 78 novembre 2020 MC g. allamano e francesco paleari l’amicizia tra sacerdoti santi R eciproca collaborazione . La collabora- zione tra questi due uomini di Dio fu abbastanza ampia. L’Allamano si servì molto del Paleari per le sue opere, a Torino, nel Convitto Ecclesiastico e nella Casa Madre dell’Istituto missionario, come pure al Santua- rio di Sant’Ignazio per gli esercizi spirituali ai sacerdoti. Il primo biografo del Paleari, Ettore Bechis, parla di collaborazione riferendosi alle lezioni di filosofia che erano dettate nel seminario dell’Istituto. Ecco le sue parole: «Insegnò filo- sofia nel nascente Istituto della Consolata per le missioni estere, fondato dal Can. Allamano in Torino. La collaborazione di Don Paleari fu di molto conforto in quegli inizi e la serena calma dell’amico illuminò più che la scienza, i primi ardimenti missionari: tra i due sacerdoti correva una mutua e fraterna emulazione di virtù». Che il Paleari collaborasse volentieri è confer- mato dal fatto che continuò finché gli fu pos- sibile in questo servizio di insegnamento, anche dopo la morte dell’Allamano. Quando proprio non poté più, perché nominato Provi- cario generale, espresse così il suo rammarico a p. Gabriele Berruto: «Il mio rincrescimento è forse più grande del vostro, poiché sono affe- zionato ai missionari della Consolata e con questa piccola fatica mi sdebitavo alquanto verso la cara Madonna Consolata». Il pensiero dell’Allamano sul Paleari. Non c’è dubbio che per l’Allamano il Paleari era un sacerdote “speciale”. Il suo apprezza- mento per il “pretino del Cottolengo” (come era chiamato il Paleari) è confermato anche da diverse sue espressioni. Per esempio, per quanto riguarda le lezioni di filosofia tenute dal Paleari agli allievi missionari, l’Allamano compiaciuto per i buoni risultati scolastici, disse: «È una grande fortuna per noi avere la filosofia da don Paleari». Anche per la predicazione di esercizi spirituali Che l’Allamano abbia avuto un rapporto speciale con lo spirito e l’opera del Cottolengo è risaputo. Tra lui e Francesco Paleari (1863-1939), sacerdote del Cottolengo, maturò una buona amicizia sa- cerdotale. A questo riguardo sono significative le parole del missionario padre Alfredo Ponti: «Ma il vincolo di amicizia fra i Missionari della Consolata ed il Cottolengo si fece maggiormente vivo, maggiormente sentito nella stima grandissima e nella profonda amicizia che legava quei due santi uomini. Don Paleari e il Can. Allamano che sapevano comprendersi magnificamente, sapevano stimarsi, lavorare concordi per la gloria di Dio. Poche volte ebbi il piacere di scorgerli assieme, ma era sempre bello vederli parlare fra loro, discutere, sorridere e ridere anche, usando fra loro quella famigliarità ed anche quella franchezza che solo le grandi amicizie possono permettersi». Il beato Francesco Paleari. *
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