Missioni Consolata - Novembre 2020

77 novembre 2020 MC È ormai passato anche il mese di ottobre, un mese missionario vissuto e celebrato in que- sto strano e confuso tempo di pandemia non ancora debellata, che ha scombussolato la vita non soltanto di qualche gruppo umano più sfortunato, ma di tutto il mondo. E capire che cosa Dio ci sta dicendo in questo tempo prolungato di disagio diventa una sfida anche per la Missione della Chiesa. Nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2020, papa Francesco scriveva: «La malattia, la sofferenza, la paura, l’isolamento ci interpellano. La povertà di chi muore solo, di chi è abbandonato a sé stesso, di chi perde il lavoro e il salario, di chi non ha casa e cibo ci in- terroga… E siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenza e l’indifferenza, questa condi- zione dovrebbe renderci più attenti al nostro modo di relazionarci con gli altri. E la preghiera, in cui Dio tocca e muove il nostro cuore, ci apre ai bisogni di amore, di dignità e di libertà dei no- stri fratelli, come pure alla cura per tutto il creato». In questo contesto, ritorna allora, provocante, la domanda che Dio ci rivolge: «Chi manderò?», e che attende, ovviamente, una risposta generosa e convinta: «Eccomi, manda me!» (Is 6, 8). Dio sembra non stancarsi di cercare chi inviare alle genti «per testimoniare il suo amore, la sua sal- vezza dal peccato e dalla morte, la sua liberazione dal male». La chiamata alla missione diventa, allora, più incalzante in questo tempo e, mentre ci spinge a farci carico della sofferenza e della paura di tanti nostri fratelli, «guarisce» anche noi, «facendoci passare dall’io pauroso e chiuso, all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé». Il Beato Giuseppe Al- lamano era talmente entusiasta della vocazione missionaria, da farlo quasi «straparlare», quando diceva ai suoi missionari: «Considerate pure le varie vocazioni con cui una creatura può legarsi a Dio e non ne troverete una più perfetta della vostra. Il Signore per voi ha come esaurito il suo infi- nito amore in fatto di vocazione. Non saprebbe e non potrebbe darvene una più eccellente, per- ché vi ha dato la sua stessa missione: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. L’identica missione che Gesù ricevette dal Padre è da Lui trasmessa a voi». Più chiaro di così… P. Giacomo Mazzotti Inserto a cura di Sergio Frassetto Botta e risposta «Ogni missionario rifulgerà in cielo come una stella fissa, con tutte attorno le anime salvate per mezzo del suo apostolato. Se si sapesse, se si capisse che cosa vuol dire essere missionario, tutti vorrebbero esserlo». Giuseppe Allamano MC “

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