Missioni Consolata - Novembre 2020

dovuti alle emissioni di gas serra l’obiettivo è ridurre la produ- zione globale, non mantenerla uguale continuando, fra l’altro, a buttarne una parte. Nell’agosto del 2019 questa ru- brica aveva riportato i dati Fao sullo spreco di cibo: «Ogni anno eliminiamo cibo equivalente a 3.700 miliardi di mele, un mi- liardo di sacchi di patate, 75 mi- lioni di mucche, 763 miliardi di confezioni di pasta – cento per ogni abitante del pianeta –, 574 miliardi di uova, tre miliardi di salmoni atlantici e undicimila pi- scine olimpioniche di olive». E ancora: «La produzione di que- sto cibo che poi non si utilizza è responsabile dell’otto per cento delle emissioni di gas serra a li- vello mondiale: lo spreco alimen- tare emette gas serra come Rus- sia e Giappone messi insieme» @ . Chiara Giovetti R MC R 73 novembre 2020 MC anni provvedimenti più decisi nella direzione di un’agricoltura più sostenibile. Coerenza significa, inoltre, evi- tare di adottare politiche protet- tive dell’ambiente e del clima «in casa» spostando poi all’estero il problema. A questo proposito, è stato molto dibattuto negli ultimi mesi l’ac- cordo - ancora da firmare e, al- meno alla data in cui scriviamo questo articolo, abbastanza in bi- lico @ - fra l’Unione europea e i quattro paesi del Mercosur (Ar- gentina, Brasile, Paraguay e Uru- guay). L’accordo permetterebbe @ , l’im- portazione in Europa dai paesi del Mercosur di una serie di pro- dotti fra cui le carni bovine. Que- ste potrebbero entrare a dazi ri- dotti (7,5 per cento) e fino a rag- giungere la quota di 99mila ton- nellate. L’Ue ha precisato che questa quantità è «poco più dell’1% del consumo totale di carne bovina dell’Ue, pari alla metà delle importazioni prove- nienti attualmente dai paesi del Mercosur. Inoltre, tale quota non sarà applicata integralmente fino al 2027 e verrà gradualmente ri- partita in sei rate annuali». Ma, nonostante le rassicura- zioni @ che escludono un au- mento della produzione di carne bovina nel Mercosur in conse- guenza all’eventuale accordo, diversi osservatori hanno co- munque obiettato @ che la firma di un accordo come questo è in netta contraddizione con il piano presentato dalla Commissione europea lo scorso settembre, che prevede una riduzione delle emissioni entro il 2030 non più del 40 per cento, come era pre- visto nel precedente piano, ma del 55 per cento @ . SCELTA DISCUTIBILE Per semplificare, il dibattito sem- bra svolgersi in questi termini: l’Ue dice che le quantità impor- tate non si tradurranno in mag- giore produzione nel Mercosur, e non genereranno ulteriore deforestazione e aumento delle emissioni di gas serra; le orga- nizzazioni della società civile, puntualizzano invece che se davvero vogliamo ridurre i danni In queste pagine: incendio nella foresta vicino a Remolino in Co- lombia. | Allevamento di bestiame nell’area di Surumú in Roraima, Brasile. | Plastica raccolta dal lago Hawassa in Etiopia. | Discarica di rifiuti alla periferia di Buenos Aires, Argentina. * © AfMC / Giuseppe Auletta

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=