Missioni Consolata - Novembre 2020
conservatori. Jackson rafforzò il potere presidenziale, estese il suffragio universale ai maschi adulti di origine europea-ameri- cana. Tra i due partiti si accese una rivalità basata, ancora una volta, sull’equilibrio decisionale tra poteri periferici e potere fe- derale centrale, e sulle barriere protezioniste. I whigs si oppo- sero anche alla politica di espan- sione statunitense intrapresa dal presidente del Partito democra- tico James K. Polk, il primo presi- dente ad applicare la dottrina Monroe sulla cui formulazione, «L’America agli americani», venne puntellata l’egemonia de- gli Usa sull’intero continente dall’Alaska alla Terra del Fuoco. Polk appoggiò l’ulteriore avan- zata verso Ovest ai danni dei na- tivi americani, annesse agli Usa il Territorio dell’Oregon e, al ter- mine di una guerra che imper- versò tra il 1846 e il 1848, ob- bligò il Messico a cedere lo stato del Texas. Fu la questione schiavista a far nascere il Partito repubblicano: il senatore democratico Stephen A. Douglas redasse il Kansas- Nebraska Act che allargava il di- ritto di schiavitù ai territori dei due stati che davano il nome alla legge. Il presidente Franklin Pierce, anch’esso democratico e antiabolizionista, appoggiò la nuova legge tracciando così la strada che portò alla Guerra ci- vile americana. NUOVI SCHIERAMENTI Ad opporsi al Kansas-Nebraska Act furono i whigs e i democra- tici abolizionisti che formarono il Partito repubblicano. Fortemente progressista, difensore dei diritti civili delle popolazioni afroameri- cane, unionista, favorevole al rafforzamento del potere fede- rale, il nuovo movimento radunò ben presto attivisti e sostenitori tra gli Stati settentrionali che espressero la loro volontà di emancipazione e di democrazia in Abramo Lincoln, eletto alla presidenza sebbene avesse ot- tenuto solo il 40% dei voti eletto- rali. Dopo la Guerra civile, i repubbli- cani, presenti in particolare nel Nord più industrializzato, inizia- rono ad avere l’appoggio dei grandi gruppi industriali e il par- tito iniziò a spostarsi verso il con- servatorismo e verso le élite delle classi più abbienti. La Casa Bianca restò in mano repubbli- cana fino al 1913 tranne che, per due mandati, tra il 1885 e il 1889 e tra il 1893 e 1897 (presidenza Cleveland). Fu verso la fine del XIX secolo, con l’emergere di politici come Theodore Roose- velt e di strateghi militari come Alfred T. Mahan, che i repubbli- cani abbandonarono la loro tra- dizionale neutralità per imbar- carsi, in stretta compagnia dei democratici, in una politica di su- premazia globale. Dopo «L’America agli americani», Washington iniziò a guardare ol- tre i propri orizzonti: il trampolino di lancio per l’espansione nel Pa- cifico e in Asia, iniziato nel 1854 (quando il commodoro Perry ob- bligò il Giappone ad aprire i suoi porti al commercio con gli Usa), fu completato nel 1898, con l’an- nessione delle isole Hawaii. Da allora la presenza statunitense in Oriente divenne una costante in ogni amministrazione a prescin- dere dal colore politico. Fu in- vece la società civile a contra- stare la politica militare: l’occu- pazione delle Filippine, Guam, Cuna e Porto Rico, avvenuta al termine della guerra ispano- * STATI UNITI «L’America agli americani» (dottrina Monroe). " © UN Photo - Yutaka Nagata Qui: l’allora presidente John F. Kennedy all’Onu il 25 settembre 1961. | A destra: l’allora presidente Ronald Reagan all’Onu il 17 giugno 1982. * 10 novembre 2020 MC
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